come si intitola questa versione mi fai un favore me lo dici?
[size=200]ANALISI DEI VERBI IN VERDE
Πρῶτον μὲν οὖν
Quando trovi οὖν, traduci sempre “dunque” senza consultare il vocabolario: solo se
la traduzione con “dunque” appare inconciliabile col contesto (e non dovrebbe
capitarti quasi mai), consulta il vocabolario.
δίκαιός εἰμι ἀπολογήσασθαι ἀπολογήσασθαι, aoristo infinito mediopassivo ἀπολογέομαι
Costruzione personale dell’aggettivo δίκαιος, equivalente alla forma impersonale
(quella abituale in italiano) δίκαιόν ἐστί με ἀπολογήσασθαι. La differenza tra
costruzione personale e impersonale si studia in genere per la prima volta col verbo
videor in latino; ricorda che in greco si applica anche a numerosi aggettivi (p. es.
οἷός τε = sono capace di).
ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι
nei vocativi di questo tipo (ἄνδρες πολῖται, ἄνδρες δικασταί ecc.) la parola ἄνδρες non deve essere tradotta.
πρὸς τὰ πρῶτά μου ψευδῆ κατηγορημένα
κατηγορημένα = κατηγορέω
può essere:
κατηγορημένα participio singolare perfetto mediopassimo feminile
κατηγορημένα part pl perf mp neut voc comp_
κατηγορημένα part sg perf mp fem nom doric
κατηγορημένα part pl perf mp neut nom
κατηγορημένα part pl perf mp neut acc
κατηγορημένα part duale perf mp fem voc
κατηγορημένα part duael perf mp fem nom
κατηγορημένα part duale perf mp fem acc
Spesso vi riesce difficile attribuire l’articolo alla parola giusta, quando ce n’è più di
una che sembri reclamarlo. Qui abbiamo due possibilità:
• articolo col sostantivo: τὰ πρῶτα ψευδῆ / μου κατηγορημένα > le prime
menzogne che mi vengono accusate, cioè “le prime menzogne di cui vengo accusato”
• articolo col participio sostantivato: τὰ πρῶτά μου κατηγορημένα / ψευδῆ > le
prime cose che mi vengono accusate come menzogne (predicativo), cioè “le prime
accuse menzognere che mi vengono fatte”
Sono sostenibili entrambe, ma due considerazioni fanno propendere per la seconda
possibilità:
1) l’ordine delle parole (ordo verborum): con la prima, infatti, sarebbe strana la
posizione del genitivo μου, che è retto dal participio.2) il significato complessivo del periodo, nel quale l’enfasi è sul concetto di accusa, per cui a τὰ πρῶτα κατηγορημένα corrisponde τοὺς πρώτους κατηγόρους (come a τὰ ὕστερον κατηγορημένα corrisponde τοὺς ὑστέρους κατηγόρους). κατηγορημένα Ricorda che, nei participi che terminano in vocale breve (e in dittongo -οι e -αι), l’accento sulla penultima segnala con sicurezza il tempo perfetto. τὰ ὕστερον Naturalmente da sottintendere κατηγορημένα, con l’avverbio di tempo in posizione attributiva.
ἐμοῦ γάρ
Pronome personale nella forma forte (ἐμοῦ ≠ μου) e in posizione enfatica.
πολλοὶ κατήγοροι
La collocazione dell’aggettivo dimostra la sua funzione attributiva, anche se al
sostantivo manca l’articolo.
πρὸς ὑμᾶς
La preposizione πρός con l’accusativo indica genericamente una direzione verso qualcuno o qualcosa, che va compresa in base al contesto: qui “nei vostri
confronti” (“contro di voi” sarebbe assurdo, visto che l’accusato è Socrate).
γεγόνασι = γίγνομαι verbo 3a persona plurale perfetto indicativo
Tempo perfetto, dunque aspetto verbale resultativo: gli accusatori ci sono ancora!
πολλὰ ἤδη ἔτη καὶ οὐδὲν ἀληθές
I due accusativi hanno naturalmente funzioni logiche diverse.
οὐδὲν ἀληθές
In italiano espressioni simili latine e greche (nulla, poco tanto + aggettivo) si rendono
con un partitivo.
μᾶλλον
Non è chiaro quale sia il termine di paragone di questo avverbio comparativo (che
peraltro manca in alcuni importanti manoscritti dell’opera). È stato ipotizzato che si
riferisca al neutro sostantivato ἀληθές formando un comparativo perifrastico (“una
cosa più vera”), e che οὐδέν sia avverbiale (“mi accusavano di una cosa per nulla più
vera”).
οὓς ἐγὼ μᾶλλον φοβοῦμαι ἢ τοὺς ἀμφὶ Ἄνυτον
φοβοῦμαι = φοβέω presente prima singolare indicativo mediopassivo
καίπερ ὄντας
Καίπερ col participio ha sempre valore concessivo.
οἳ
Attenzione all’accento: non è un articolo!
ἐκ παίδων
Complemento di tempo, “fin da ragazzi”.
ἔπειθόν τε καὶ κατηγόρουν ἐμοῦ
Logicamente imperfetti, trattandosi di azioni ripetute, dunque da tradurre con
l’imperfetto
κατηγόρουν = κατηγορέω, terza persona plurale imperfetto indicativo
ὡς
Dichiarativo, cioè esplicativo (lat. declaro > chiarisco, spiego) del precedente οὐδὲν
ἀληθές.
ἔστιν τις Σωκράτης
Il verbo ha valore di predicato, e τις è aggettivo: “c’è un certo Socrate”.
τά τε μετέωρα φροντιστής
L’accusativo è di relazione-limitazione: un τά μετέωρα φροντιστής è uno che τὰ
μετέωρα φροντίζει.
ἀνεζητηκώς ἀνεζητηκώς= ἀναζητέω participio singolare perferfetto nominativo o vocativo
τὸν ἥττω λόγον κρείττω ποιῶν
ποιῶν= ποιέω participio singolare presente
ἥττω... κρείττω
Comuni forme contratte equivalenti a ἥττονα (ἥσσονα) e κρείττονα, ovviamente in
funzione la prima di attributo, la seconda di predicativo dell’oggetto.
<οἱ>
Ricorda che le parentesi dette ‘uncinate’ segnalano l’integrazione di una parola, che si
ritiene sia stata omessa per errore nel processo di copiatura.
τοὺς ταῦτα ζητοῦντας
ζητοῦντας= Ζητέω participio plurale presente vale qui ‘investigare’, con una ricerca scientifica e filosofica.
οὐδέ
questa negazione non significa solo “e non” (lat. neque), ma anche “neppure” (lat. ne... quidem).
οἱ γὰρ ἀκούοντες ἡγοῦνται τοὺς ταῦτα ζητοῦντας οὐδὲ θεοὺς νομίζειν
ἡγοῦνται = ἡγέομαι terza persona plurale presente indicativo medio
ζητοῦντας= Ζητέω participio plurale presente
νομίζειν = νομίζω infinito presente attivo
Versione n. 96 di Hellenikòn Phrònema