Versione greco di polibio

Messaggioda TerrorAnto » 8 dic 2014, 15:08

Vi allego l'immagine della versione non so come si chiama posso solo darvi il testo.

ὁ δὲ Γάιος Βίλιος ὡς θᾶττον ἔγνω τὴν περιπέτειαν τοῦ τῆς ναυτικῆς δυνάμεως ἡγουμένου, παραδοὺς τὰ πεζικὰ στρατόπεδα τοῖς χιλιάρχοις αὐτὸς διεκομίσθη πρὸς τὸν στόλον. πυθόμενος δὲ τοὺς πολεμίους πορθεῖν τὴν Μυλαῗτιν χώραν ἐπιπλεῖ στόλῳ παντί. συνιδόντες δ' οἱ Καρχηδόνιοι μετὰ χαρᾶς καὶ σπουδῆς ἀνήγοντο ναυσὶν ἑκατὸν καὶ τριάκοντα, καταφρονοῦντες τῆς ἀπειρίας τῶν Ῥωμαίων, καὶ πάντες ἔπλεον ἀντίπρωρροι τοῖς πολεμίοις, οὐδὲ τάξεως καταξιώσαντες τὸν κίνδυνον, ἀλλ' ὡς ἐπὶ λείαν τινὰ πρόδηλον. ἡγεῖτο δ' Ἀννίβας αὐτῶν οὗτος δ' ἦν ὁ τὰς δυνάμεις ἐκκλέψας νυκτὸς ἐκ τῆς τῶν Ἀκραγαντίνων πόλεως ἔχων ἑπτήρη τὴν γενομένην Πύρρου τοῦ βασιλέως. ἅμα δὲ τῷ πλησιάζειν συνθεωροῦντες ἀνανενευκότας τοὺς κόρακας ἐν ταῖς ἑκάστων πρώρραις, ἐπὶ ποσὸν μὲν ἠπόρουν οἱ Καρχηδόνιοι, ξενιζόμενοι ταῖς τῶν ὀργάνων κατασκευαῖς· οὐ μὴν ἀλλὰ τελέως κατεγνωκότες τῶν ἐναντίων ἐνέβαλον οἱ πρῶτοι πλέοντες τετολμηκότως. τῶν δὲ συμπλεκομένων σκαφῶν ἀεὶ δεδεμένων τοῖς ὀργάνοις, καὶ τῶν ἀνδρῶν εὐθὺς ἐπιπορευομένων δι' αὐτοῦ τοῦ κόρακος καὶ συμπλεκομένων ἐπὶ τοῖς καταστρώμασιν, οἱ μὲν ἐφονεύοντο τῶν Καρχηδονίων, οἱ δὲ παρεδίδοσαν ἑαυτοὺς ἐκπληττόμενοι τὸ γινόμενον· παραπλήσιον γὰρ πεζομαχίας συνέβαινε τὸν κίνδυνον ἀποτελεῖσθαι.

Ce ne sono di simili nel sito a solo le due parole iniziali poi cambia tutto

Grazie e buona giornata! grazieate
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Messaggioda stuurm » 9 dic 2014, 10:47

Ecco la tua versione.

Gaio Duilio, appena subito seppe il caso imprevisto del comandante della truppa di mare, avendo consegnato la fanteria ai tribuni militi egli stesso fu trasportato presso la flotta. Informato che i nemici saccheggiavano la campagna di Milazzo accorse con tutta l’armata. I Cartaginesi avendo visto con gioia e coraggio si misero in mare con centotrenta navi, sottovalutando l’inesperienza dei Romani, e tutti aventi la prua contro i nemici navigavano, né stimando degno il rischio dello schieramento, ma come è evidente per una preda. Annibale era capo di loro, con la nave a sette remi quella che era stata del re Pirro. Con l’avvicinarsi appena osservano insieme i corvi diritti sulle prue di ciascuna nave, i Cartaginesi erano incerti per un po’, sbalorditi dagli apparati degli strumenti; ma veramente disprezzando del tutto gli avversari, i primi che navigavano avanti attaccarono coraggiosamente. Quando le navi entravano in contatto di volta in volta erano afferrati dagli strumenti e gli uomini subito percorrevano attraverso lo stesso corvo e venivano alle mani sui ponti, alcuni dei Cartaginesi erano uccisi, altri, invece, sbigottiti di quel che accadeva si arrendevano: infatti avveniva che il pericolo era reso in modo quasi simile della battaglia di terra.

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Messaggioda stuurm » 9 dic 2014, 10:47

Ecco la tua versione.

Gaio Duilio, appena subito seppe il caso imprevisto del comandante della truppa di mare, avendo consegnato la fanteria ai tribuni militi egli stesso fu trasportato presso la flotta. Informato che i nemici saccheggiavano la campagna di Milazzo accorse con tutta l’armata. I Cartaginesi avendo visto con gioia e coraggio si misero in mare con centotrenta navi, sottovalutando l’inesperienza dei Romani, e tutti aventi la prua contro i nemici navigavano, né stimando degno il rischio dello schieramento, ma come è evidente per una preda. Annibale era capo di loro, con la nave a sette remi quella che era stata del re Pirro. Con l’avvicinarsi appena osservano insieme i corvi diritti sulle prue di ciascuna nave, i Cartaginesi erano incerti per un po’, sbalorditi dagli apparati degli strumenti; ma veramente disprezzando del tutto gli avversari, i primi che navigavano avanti attaccarono coraggiosamente. Quando le navi entravano in contatto di volta in volta erano afferrati dagli strumenti e gli uomini subito percorrevano attraverso lo stesso corvo e venivano alle mani sui ponti, alcuni dei Cartaginesi erano uccisi, altri, invece, sbigottiti di quel che accadeva si arrendevano: infatti avveniva che il pericolo era reso in modo quasi simile della battaglia di terra.

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Messaggioda giada » 9 dic 2014, 11:04

ὁ δὲ Γάιος Βίλιος ὡς θᾶττον ἔγνω τὴν περιπέτειαν τοῦ τῆς ναυτικῆς δυνάμεως ἡγουμένου, παραδοὺς τὰ πεζικὰ στρατόπεδα τοῖς χιλιάρχοις αὐτὸς διεκομίσθη πρὸς τὸν στόλον. πυθόμενος δὲ τοὺς πολεμίους πορθεῖν τὴν Μυλαῗτιν χώραν ἐπιπλεῖ στόλῳ παντί. συνιδόντες δ' οἱ Καρχηδόνιοι μετὰ χαρᾶς καὶ σπουδῆς ἀνήγοντο ναυσὶν ἑκατὸν καὶ τριάκοντα, καταφρονοῦντες τῆς ἀπειρίας τῶν Ῥωμαίων, καὶ πάντες ἔπλεον ἀντίπρωρροι τοῖς πολεμίοις, οὐδὲ τάξεως καταξιώσαντες τὸν κίνδυνον, ἀλλ' ὡς ἐπὶ λείαν τινὰ πρόδηλον. ἡγεῖτο δ' Ἀννίβας αὐτῶν οὗτος δ' ἦν ὁ τὰς δυνάμεις ἐκκλέψας νυκτὸς ἐκ τῆς τῶν Ἀκραγαντίνων πόλεως ἔχων ἑπτήρη τὴν γενομένην Πύρρου τοῦ βασιλέως. ἅμα δὲ τῷ πλησιάζειν συνθεωροῦντες ἀνανενευκότας τοὺς κόρακας ἐν ταῖς ἑκάστων πρώρραις, ἐπὶ ποσὸν μὲν ἠπόρουν οἱ Καρχηδόνιοι, ξενιζόμενοι ταῖς τῶν ὀργάνων κατασκευαῖς· οὐ μὴν ἀλλὰ τελέως κατεγνωκότες τῶν ἐναντίων ἐνέβαλον οἱ πρῶτοι πλέοντες τετολμηκότως. τῶν δὲ συμπλεκομένων σκαφῶν ἀεὶ δεδεμένων τοῖς ὀργάνοις, καὶ τῶν ἀνδρῶν εὐθὺς ἐπιπορευομένων δι' αὐτοῦ τοῦ κόρακος καὶ συμπλεκομένων ἐπὶ τοῖς καταστρώμασιν, οἱ μὲν ἐφονεύοντο τῶν Καρχηδονίων, οἱ δὲ παρεδίδοσαν ἑαυτοὺς ἐκπληττόμενοι τὸ γινόμενον· παραπλήσιον γὰρ πεζομαχίας συνέβαινε τὸν κίνδυνον ἀποτελεῖσθαι.

Gaio Duilio, appena seppe del caso verificatosi al comandante delle forze navali, consegnate le legioni di terra ai tribuni militari si recò dalla flotta. E, informato che i nemici mettevano a ruba la campagna di Milazzo, vi accorse con tutta l'armata. I cartaginesi nel vederlo pieni di gioia e d'ardore uscirono al largo con 130 navi, tenendo in dispregio l'inesperienza dei romani, e tutti volgevano la prora contro i nemici non stimando neppure il caso di schierarsi come se andassero ad una preda sicura. Li comandava Annibale, colui che di notte, aveva fatto uscire di nascosto le sue forze da Agrigento, ed aveva una nave a sette ordini di remi, che era appartenuta al Re Pirro. Ma mentre si avvicinavano considerando i corvi che oscillavano sulla prora di ciascuna nave, i Cartaginesi rimasero un poco incerti, stupendosi dell'apparato di tali strumenti: tuttavia sprezzando gli avversari, quelli che navigavano danti agli altri, li assalirono arditamente. Ma poichè le navi di mano in mano venivano alle prese, erano afferrate da quegli ordigni, ed i soldati muovevano veloci all'assalto attraverso il corvo e venivano ad azzuffarsi sui ponti, i cartaginesi in parte venivano trucidati, in parte sbigottiti per ciò che avveniva si arrendevano, così la battaglia assumeva l'aspetto di un fatto d'arme terrestre.

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