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/versioni-greco-libro/ellenisti/infanzia-e-adolescenza-di-achille.htmlAllorchè Teti genera un figlio da Peleo, e vuole renderlo immortale, di nascosto di Peleo lo accostava alla di notte (così infatti distruggeva la parte di lui mortale del padre), mentre di giorno lo ungeva d'ambrosia. Peleo la spiava; quando vede il bambino che si dibatteva tra le fiamme grida; poiché a Teti era impedito di portare a compimento il proposito, abbandonava il fanciullo, andava dalle Nereidi. Peleo porta dunque il bambino presso Chirone. Questi lo accoglie; lo nutre infatti con interiora dei leoni, le midolla dei cinghiali, e lo chiama Achille (prima egli si chiamava Ligiro), poiché non aveva mai portato le labbra alle mammelle. Quando Achille diventa giovane, poiché l’oracolo diceva che Troia non poteva essere espugnata senza di lui, Teti divinando che egli deve morire in guerra, lo nasconde con una veste femminile e lo presenta a Licomede come una fanciulla. Colà, si unisce alla figlia di Licomede, Deidamea e gli nasce il figlio Nottolemo.