Θέογνις γὰρ καὶ Πείσων ἔλεγον ἐν τοῖς τριάκοντα περὶ τῶν μετοίκων, ὡς εἶέν τινες τῇ πολιτείᾳ ἀχθόμενοι· καλλίστην οὖν εἶναι πρόφασιν τιμωρεῖσθαι μὲν δοκεῖν, τῷ δ' ἔργῳ χρηματίζεσθαι· πάντως δὲ τὴν μὲν πόλιν πένεσθαι τὴν ἀρχὴν δὲ δεῖσθαι χρημάτων. καὶ τοὺς ἀκούοντας οὐ χαλεπῶς ἔπειθον· ἀποκτιννύναι μὲν γὰρ ἀνθρώπους περὶ οὐδενὸς ἡγοῦντο, λαμβάνειν δὲ χρήματα περὶ πολλοῦ ἐποιοῦντο.
Teognide infatti e Pisone dicevano tra i Trenta riguardo ai meteci, che alcuni erano ostili al governo; era dunque un ottimo pretesto per sembrare di punirli, ma di fatto guadagnare denaro; d'altra parte lo stato era assolutamente privo di risorse e il regime aveva bisogno di denaro. E convincevano non difficilmente coloro che ascoltavano; infatti consideravano di nessuna importanza uccidere persone, mentre stimavano molto importante prendere denaro...
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