Dopo alcuni anni il funerale pubblico di Virginio Rufo, cittadino importantissimo e famosissimo offrì agli occhi del popolo Romano un insigne e memorabile spettacolo. Godette per 30 anni della propria gloria. Lesse i carmi scritti da lui stesso, lesse le storie e prese parte (contribuì) alla propria posterità. Esercitò il terzo consolato in modo tale, da raggiungere il posto più alto di un uomo privato. Evitò i Cesari, dai quali era stato ammirato ed anche invidiato per le virtù. Morì a 82 anni in profondissima tranquillità, in uguale venerazione. Godette di buona salute, eccetto per il fatto che di solito gli tremavano le mani, ma senza dolore. ...
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