Nel libro di C Giulio Cesare, che si intitola "De bello gallico", sono a noi tramandate non poche cose sulla religione e sulle cose sacre delle genti della Gallia, prima che I Romani la occuparono. Così come racconta Cesare, i sacerdoti Druidi hanno l'abitudine essere assenti dalla guerra e non pagano tasse insieme(una) alle restanti cose; oltre a ciò hanno l'esonero dal servizio militare. Molti, stimolati da tanto grandi premi e di loro spontanea volontà, si adattano alla regola di vita (disciplinam) dei Druidi e vengono ripudiati dai parenti prossimi. E così alcuni uomini restano in quella disciplina per vent'anni. Si dice che in questa situazione (ibi) memorizzano un gran numero di versi. Non ritengono che che sia lecito affidare quella alla scrittura, invece nelle restanti altre cose, nei resoconti pubblici e privati, adoperano le lettere greche...
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