Cesare, dopo aver esortato il re Tolomeo a provvedere al regno paterno, a rispettare la nobilissima patria che era sconvolta da ignobili incendi e minacce (mĭnae, ārum), a richiamare in primo luogo i suoi cittadini al buon senso, poi a mantenerlo, a prestare dovunque, fede al popolo romano e a lui stesso, tenendo la destra nella destra, cominciò a rilasciare ragazzi in età già sviluppata. Ma l’animo del re, educato con fallaci precetti, per non discostarsi dai costumi della sua gente, piangendo cominciò a pregare Cesare perché non lo liberasse: infatti al cospetto di Cesare lo stesso regno non era più gradito a lui. ...
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DAL LIBRO PARILIA[/center]