da giada » 11 ago 2010, 11:25
Aeschyli vero poetae excessus quem ad modum non voluntarius, sic propter novitatem casus referendus. in Sicilia moenibus urbis, in qua morabatur, egressus aprico in loco resedit. super quem aquila testudinem ferens elusa splendore capitis++erat enim capillis vacuum++perinde atque lapidi eam inlisit, ut fractae carne vesceretur, eoque ictu origo et principium fortioris tragoediae extinctum est.
Philemonem vis risus inmoderati abstulit. Paratas ei ficus atque in conspectu positas asello consumente puerum ut illum abigeret inclamavit; qui cum iam comestis omnibus supervenisset, 'Quoniam' inquit 'tam tardus fuisti, da nunc merum asello'. Ac protinus urbanitatem dicti crebro anhelitu cachinnorum prosecutus, senile guttur salebris spiritus gravavit. At Pindarus, cum in gymnasio super gremium pueri, quo unice delectabatur, capite posito quieti se dedisset, non prius decessisse cognitus est quam, gymnasiarcho claudere iam eum locum volente, nequiquam excitaretur
La morte di Eschilo il poetacome non fu colontaria così va racccontata pr la straordinarietà del caso. Essendo in Sicilia egli usci' dalle mura della città ove abitava e si sedette in un luogo soleggiato. Un'aquila che portava tra gli artigli una tartaruga ingannata dal riflesso della sua calva testa la scambiò per una pietra e cadendo dall'alto ve la sbatte' per pestarvela e mangiarne le parti molli: fu con questo colpo che venne ucciso colui che diede origine ed incremento al genere tragico.
Un accesso di riso incontrollabile costò la vita a Filemone. Dato che un asinello (gli) stava mangiando dei fichi preparati per lui e (già) apparecchiati, gridò al (suo) schiavo che lo scacciasse; ma poiché questi era arrivato quando ormai tutti (i fichi) erano stati divorati, disse: "Visto che sei stato così lento, adesso offri (anche) il vino all'asinello!" E subito, accompagnando la (sua) spiritosaggine con una serie di ansimanti risate, strozzò la (sua) vecchia gola ostacolando la respirazione. (Di) Pindaro, invece, dopo che si era abbandonato al sonno nel ginnasio con la testa adagiata sul grembo di un ragazzo che amava come nessun altro