Vendat aedes vir bonus, propter aliqua vitia, quae ipse norit (=noverit), ceteri ignorent, pestilentes sint et habeantur salubres, ignoretur in omnibus cubiculis apparere serpentes, male materiatae sint, ruinosae, sed hoc praeter dominum nemo sciat, quaero si haec emptoribus venditor non dixerit aedesque vendiderit, pluris multo quam se venditurum (esse) putarit, num id iniuste aut improbe fecerit? Qui proscribunt (mettono in vendita) villam bonam beneque aedificatam non existimantur fefellisse, etiam si illa nec bona est nec aedificata ratione,: multo minus, qui domum non laudarunt: Ubi enim iudicium emptoris est, ibi fraus venditoris quae potest esse?
Supponiamo che un uomo perbene metta in vendita una casa per certi difetti, che lui stesso sa e che gli altri ignorano che sia malsana e che sia ritenuta salubre, si ignora che in tutte le stanze saltino fuori serpenti, sia di materiale cattivo, pericolante, ma questo nessuno lo sa, eccetto il padrone, mi chiedo se il venditore non dicesse questo ai compratori e vendesse la casa ad un prezzo molto più alto di quanto si sarebbe aspettato, forse farebbe ciò in modo ingiusto o disonesto? Coloro che mettono in vendita una villa ricca e ben costruita non vanno considerati aver tratto in inganno, anche se quella non è ricca e non è costruita con razocinio: molto meno coloro che non hanno decantato la casa. Dove infatti c’è il giudizio del compratore, ivi quale può essere la frode del venditore? Che cosa in verità è più stupida di un venditore che enumera i difetti di quella cosa che vende?