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Messaggioda cristariel@hotmail.it » 11 set 2008, 12:15

ciao...ki può farmi un riassunto sul libro lettera al padre di kafka???...vi prgo risp è urgentissimo...

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Messaggioda Shady » 11 set 2008, 12:19

Recensione su "lettere al padre" di Franz Kafka

Kafka, Franz (Praga 1883 - Kierling 1924), scrittore ceco di lingua tedesca, una delle figure di maggior rilievo della letteratura moderna. Nacque nella Praga austroungarica, in una famiglia ebrea della media borghesia Laureatosi in diritto all'università di Praga nel 1906, iniziò a lavorare in una società di assicurazioni. Nel 1902 conobbe Max Brod, che sarebbe diventato il suo più caro amico, e proprio a casa di Brod, nel 1912, conobbe Felice Bauer, con la quale si fidanzò per due volte e per due volte ruppe il fidanzamento: la tormentata relazione è documentata nelle Lettere a Felice, raccolte nel 1967.
Ci furono altre due donne importanti nella vita di Kafka: Milena Jesenska, con la quale intrattenne una fitta corrispondenza fra il 1920 e il 1922 (Lettere a Milena), e Dora Dymant, con la quale convisse per qualche tempo a Berlino, prima della morte. Nel 1910 iniziò a scrivere i Diari, e al 1911 risale il primo ricovero nel sanatorio di Erlenbach presso Zurigo, ma la diagnosi definitiva di tubercolosi fu formulata nel 1917. Da quel momento i ricoveri in vari sanatori diventarono sempre più frequenti e lunghi: Kafka morì in uno di questi, in Austria.
Le trame dell'opera di Kafka : la solitudine, il senso di colpa dell'individuo minacciato da forze anonime e inafferrabili al di fuori del suo controllo, la condanna lo avvicinano al pensiero di Søren Kierkegaard e agli esistenzialisti del Novecento. Esemplare da tale punto di vista è il racconto lungo La metamorfosi (1916), storia di Gregor Samsa, commesso viaggiatore che, svegliandosi un mattino, si trova trasformato in un insetto: in quel momento la sua preoccupazione non è la metamorfosi subita ma l'ansia di perdere il treno e di non concludere gli affari necessari a mandare avanti la famiglia.. Fra gli altri racconti si ricordano ancora Preparativi di nozze in campagna (1907), La condanna (1916), La tana (1919).Prima di morire, Kafka affidò a Brod l'incarico di bruciare i manoscritti, ma questi, contravvenendo al desiderio dell'amico, curò la pubblicazione postuma delle carte inedite, fra le quali i tre romanzi rimasti incompiuti: Il processo (1925), storia di Josef K., impiegato di banca, accusato di un indefinito reato per il quale viene istruito un processo che si svolge sempre e dovunque, finché lo stesso Kafka è alla fine convinto di essere colpevole; Il castello (1926), storia dell'agrimensore Kafka, che deve sempre restare a disposizione dei "signori del castello" per svolgere un incarico imprecisato; America (1927), storia di Karl Rossmann che, mandato in America perché si allontani da una domestica rimasta incinta, si smarrisce in un mondo estraneo e indecifrabile. Per Kafka il padre, commerciante, fu una presenza soffocante, e ne parla nelle dolenti e accusatorie lettere della Lettera al padre (1919), documento fondamentale per conoscere la sua vicenda umana. Infatti Kafka in questa lettera cercava di parlare al padre cosa che aveva paura di fare aveva paura pure di scrivere, ma lo fece. In questa lettera viene messo in scena un ero e proprio conflitto infatti il padre per Kafka incarna una figura enigmatica autoritaria, che non ha mai saputo prendersi cura di lui. Anche Kafka riconosce le sue colpe, spiega se fra lui e il padre ci fosse stato un po' più di dialogo allora lui non si sarebbe rintanato per tutta la sua gioventù dentro la sua stanza con amici esaltati e non avrebbe lasciato l'azienda del padre tutta sopra le sue spalle. Infatti per Kafka ogni cosa che gli veniva ordinata dal padre era come un comandamento che proveniva dal cielo, ma gli insegnamenti del padre verso Kafka erano rivolti soprattutto alla condotta dato che Franz ed il padre si vedevano soprattutto la sera a tavola. Crescendo Kafka cominciò a ritagliarsi un piccolo spazio dove poter scrivere e meditare in pace come un verme che schiacciato da un piede nella parte posteriore riesce a liberarsi dalla parte anteriore infatti il padre aveva una naturale avversione contro i suoi libri ed appena gli ne vedeva uno in mano glielo faceva subito posare. Kafka difatti si sente escluso dal mondo del padre che è un mondo pratico ed utilitaristico. Quindi nelle pagine di questo libro Kafka esprime la sua natura di figlio "diseredato" e allontanato, non compreso nella vocazione di scrittore.



oppure questo...


2. Titolo dell’opera

‘Lettera al padre’

3. Casa editrice

‘Feltrinelli’

4. Anno di pubblicazione

‘1919’

5. Riassunto

In questa lettera Kafka analizza lucidamente il suo complesso rapporto con la figura paterna. Il protagonista ha infatti l’occasione per chiarificare le sue opinioni riguardo l’educazione impartitagli dal padre nell’età adolescenziale. Kafka ricorda amaramente, pur ammettendo le sue colpe, il severo metodo educativo del padre, persona autoritaria con potere quasi assoluto. Il padre cerca in tutti i modi di scoraggiarlo, di abbatterlo nei momenti forse più importanti della sua vita con atteggiamenti di restrizione e comunque adottando un comportamento riottoso ed estremamente pessimista: ne è un eclatante esempio il momento in cui Kafka deve accingersi a sposare la donna sempre amata e a condividere con lei il resto dei suoi giorni. Nonostante tutto Franz ha i suoi sensi di colpa e in parte attribuisce a sè il mancato rapporto con il padre, perchè i differenti caratteri non hanno mai permesso una reciproca compatibilità; ne è la più concreta testimonianza il fatto che il genitore nutriva per la figlia un certo affetto, con la quale aveva anche degli ottimi dialoghi.
Personaggio di sostanziale importanza è la madre che a differenza del padre ha un carattere più aperto, comprensivo e generoso: questa infatti ama con tutto il cuore i propri figli e suo marito ed è costretta a subire, sia da una parte sia dall’altra, le angosce quotidiane all’interno del nucleo familiare.

6. Tematica
In questa lettera è presente uno dei temi più complessi, forse il più affascinante, della natura umana: il metodo educativo. Il poeta racconta il rapporto conflittuale con il padre, che causa in lui una profonda crisi interiore, influenzando le sue idee, il suo carattere e la sua persona. L’unica via del poeta per fuggire dall’autorità del padre, è quella di nascondersi, di evitare lo sguardo e il rapporto con i suoi simili.

7. Valutazioni

Nella lettera indirizzata al padre di Franz Kafka vi e sottolineato l’odio verso il padre (che è più un padre-padrone), eccessivamente possessivo e dell’amore represso verso la madre tenera e dolce nei suoi confronti. Le vicende familiari di Kafka furono enormemente responsabili nella formazione del suo carattere e si riflettono, senza dubbio, nella sua opera letteraria.
La sua prosa comunica il senso che la vita è una trappola e che l’individuo è preda di forze ineluttabili, indefinite e inconoscibili.
Kafka nell’opera non espone un modello da seguire ‘giusto’ ma critica il padre: anche lo stesso Terenzio non presenta un modello educativo.
Il padre adatto a Kafka è autorevole e non autoritario come dimostra di essere il genitore stesso.
Secondo me il modello educativo deve essere un misto tra quello della benevolenza e quello dell’autoritarismo (modelli che si rifanno rispettivamente a Terenzio ed a Catone) poiché entrambi hanno delle falle e il modello educativo deve essere soprattutto rapportato al soggetto in questione.

Shady

 

Messaggioda cristariel@hotmail.it » 11 set 2008, 12:30

grazie mille

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