Trattazione sintetica Ludovico Ariosto

Messaggioda ignazioguaglione » 19 gen 2011, 13:12

Salve, avrei bisogno di una trattazione sintetica su Ariosto:
Quale tipo di intellettuale rappresenta Ariosto? qual'è il suo legame con la corte? qual'è il suo legame con la corte?

grazie :wink:

ignazioguaglione

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Messaggioda *Yole* » 20 gen 2011, 17:48

Ariosto rappresenta la tipica figura di intellettuale cortigiano del Rinascimento, come Castiglione, Bembo e molti altri letterati dell’epoca. La personalità di Ariosto è però complessa ed inoltre nutre nei confronti dell'ambiente in cui vive e lavora sentimenti di malcelato rifiuto e scaglia contro di esso una sottile polemica.
Ariosto trae gli elementi essenziali delle sue opere dalla quotidianità e leggendo le sue opere ci si può facilmente accorgere di come non cerchi scampo dalla vita di tutti i giorni rifugiandosi in un universo di letteratura immaginaria e fantastica, ma di come egli continuamente rielabori le sue esperienze personali. Nelle Satire, per esempio, analizza la vita di corte e nel contempo la sua posizione, rivendicando la propria libertà di intellettuale e mettendosi a nudo nel proprio intimo. Ampi stralci di tali opere sono dedicati infatti ad Alessandra Benucci, sua compagna di vita. La realtà quotidiana fornisce ad Ariosto il substrato fondante anche del suo capolavoro, l’Orlando Furioso, la cui materia fondamentale non è costituita dalla rappresentazione di certe istituzioni cavalleresche, come per lungo tempo si è creduto, ma dalla concezione moderna che il poeta ha nei confronti dell’uomo e della vita. Analizzato sotto questo punto di vista, il poema cavalleresco si trasforma in una sorta di grande romanzo moderno, che analizza sentimenti quali devozione, fedeltà, tradimento e inganno. La presenza di questi elementi dona all’opera un tono di realismo evidente in quella che è considerata la più grande opera fantastica della letteratura italiana.

Ariosto ha un rapporto ambivalente con la corte estense, infatti egli agisce come intellettuale tipico rinascimentale, infatti ha anche la funzione di funzionario e dignitario, ma come egli fa presente con uan serie di ironiche parole, la sua critica alla corte stessa. egli dovendo fare tutto ciò che gli viene richiesto, nn può dedicarsi di + su ciò ke egli meglio sa fare, ovvero scrivere opere e dedicarsi allo studio.
possiamo vedere una critica velata appunto di forte ironia nel proemio nella parte in cui dice piacciavi generosa erculea prole, oppure ornamento et splendor del secol nostro.

*Yole*

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