Tullio Marcellino, che tu hai conosciuto assai bene, giovane pacifico e presto vecchio, attaccato da una malattia non inguaribile ma lunga e fastidiosa iniziò a riflettere sulla morte.
Convocò numerosi amici. Il nostro amico Stoico, uomo straordinario e personalità forte e valorosa, mi sembrò che lo incoraggiò nel modo migliore (optime). Egli iniziò così: "[lett. non voler essere tormentato] Non tormentati o mio Marcellino come se stessi decidendo su una cosa importante (lett. grande). Non è una cosa grande vivere: tutti i tuoi servi vivono, tutti gli animali (vivono): grande è morire onestamente, saggiamente, valorosamente." Egli non aveva bisogno ...
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