Mentre i Galli Senoni, con forze abbondanti e massicce, assedia(va)no (lett. è presente) la città di Clusi, videro gli ambasciatori dei Romani, che erano arrivati come arbitri di pace, che combattevano tra i Clusini. I Galli irati abbandonano l'assedio della città e si dirigono, a con tutte le forze si affrettano a Roma. Il console Fabio li accolse presso di sé con le truppe, ma tuttavia non fermò, anzi la moltitudine ostile di uomini annientò e calpestò i Romani come un'arida steppa. Il fiume Allia tiene a memoria la disfatta di Fabio come il Cremera quella dei Fabii. I Senoni penetrano a Roma ormai priva di difensori, entrano nella Curia e trucidano i senatori, i quali sedevano sui loro sedili poi tutta la rimanente gioventù che si nascondeva nella rocca del monte Capitolino, ...
LA TRADUZIONE CONTINUA QUI