id in unoquoque homine solidissimum est quod ipse exercendo firmavit. ad contemnendam malorum potentiam animus mala patienter ferendo pervenit. quid autem patientia in nobis efficere possit scies, si adspexeris quantum virium nationibus nudis et indigentibus labor praestet. germanos considera et gentes, quae vagaecirca Istrum occursant. perpetua illas hiems, triste caelum premit: illae imbrem frondibus defendunt, super stagna durata ambulant, in alimentum feras captant. Nulla illis domicilia sunt, nulla sedes; vilis et manu quaerendus victus; horrendi incumbit iniquitas caeli: quod nobis intoleranda calamitas videtur, id illis vita est.
in qualsiasi uomo è di grande solidità ciò che egli stesso ha consolidato con l'esercizio. L'animo giunge a disprezzare il potere dei mali sopportando con coraggio i mali. Saprai, che cosa possa realizzare in noi la sopportazione, se guarderai quante forze la fatica garantisce alle popolazioni semplici e povere. Considera i Germani e i popoli, che si aggirano vagando intorno all'Istro. Un continuo inverno e un infausto clima li opprime : quelli si difendono dalle piogge con le fronde, camminano sopra laghi ghiacciati, catturano animali selvatici per cibarsi. Non hanno nessun ricovero, nessuna sede fissa ; devono cercare un sostentamento di scarso valore e con le loro mani ; incombe su di loro l'avversità di un clima mostruoso: ciò che per noi è una calamità insopportabile, per loro è vita.
ciao seu16