Marsiglia messa alle strette - cesare

Messaggioda Giangio » 16 set 2009, 12:19

vi prego mi servirebbe questa versione: Marsiglia messa alle strette
l'autore è CESARE!!!vi prego il prima possibile

Giangio

nuovo iscritto
nuovo iscritto
 
Risposte:

Messaggioda giada » 16 set 2009, 12:32

metti inizio e fine in latino e libro di testo da cui l'hai presa come prevede il nostro regolamento per favore

giada

Site Admin
Site Admin
 

Messaggioda Giangio » 16 set 2009, 12:41

inizo:
Dum haec in hispania gerentur, C. Trebonius legatus, qui ad oppugnationem Massiliae relictus erat, duabus ex partibus aggerem, vineas turresque ad oppidum agere instituit.



fine:
; quae facile nostri milites repellebant magnisque ultro illatis detrimentis eos, qui eruptionem fecerant, in oppidum reiciebant.

Cesare



libro di testo: COMPACT DISCERE pag. 217 , numero 133

Giangio

nuovo iscritto
nuovo iscritto
 

Messaggioda giada » 16 set 2009, 12:53

Dum haec in Hispania geruntur, C. Trebonius legatus, qui ad oppugnationem Massiliae relictus erat, duabus ex partibus aggerrem, vineas turresque ad oppidum agere instituit. Una erat proxima portui navalibusque, altera ad portam, qua est aditus ex Gallia atque Hispania, ad id mare, quod adiacet ad ostium Rhodani. Massilia enim fere tribus ex oppidi partibus mari alluitur; reliqua quarta est, quae aditum habeat ab terra. Huius quoque spatii pars ea, quae ad arcem pertinet, loci natura et valle altissima munita longam et difficilem habet oppugnationem. Ad ea perficienda opera C. Trebonius magnam iumentorum atque hominum multitudinem ex omni provincia vocat; vimina materiamque comportari iubet. Quibus comparatis rebus aggerem in altitudinem pedum LXXX exstruit. Sed tanti erant antiquitus in oppido omnium rerum ad bellum apparatus tantaque multitudo tormentorum, ut eorum vim nullae contextae viminibus vineae sustinere possent. Asseres enim pedum XII cuspidibus praefixi atque hi maximis bllistis missi per IIII ordines cratium in terra defigebantur. Itaque pedalibus lignis coniunctis inter se porticus integebantur, atque hac agger inter manus proferebatur. Antecedebat testudo pedum LX aequandi loci causa facta item ex fortissimis lignis, convoluta omnibus rebus, quibus ignis iactus et lapides defendi possent. Sed magnitudo operum, altitudo muri atque turrium, multitudo tormentorum omnem administrationem tardabat. Crebrae etiam per Albicos eruptiones fiebant ex oppido ignesque aggeri et turribus inferebantur; quae facile nostri milites repellebant



Mentre in Spagna avvengono questi fatti, il legato Caio Trebonio, che era stato lasciato ad assediare Marsiglia, incomincia a fare condurre da due parti verso la città un terrapieno e fare portare davanti ad essa vinee e torri. Una parte era vicina al porto e ai cantieri navali, l'altra alla porta per dove si entra provenendo dalla Gallia e dalla Spagna, presso quel tratto di mare che tocca la foce del Rodano. Infatti Marsiglia è bagnata dal mare quasi da tre lati della città; il quarto è quello che offre accesso dalla parte di terra. Anche la parte di questo spazio che si estende fino alla rocca della città, protetta dalla natura del luogo e da una valle profondissima, necessita di un lungo e difficile assedio. Per condurre a termine questi lavori C. Trebonio fa venire da tutta la provincia un gran numero di giumenti e di uomini; dà ordine che siano portati vimini e legname. Radunato ciò, fa costruire un terrapieno alto ottanta piedi. Ma tante erano in città, da molto tempo, le attrezzature belliche di ogni tipo e tanto grande la moltitudine delle baliste che nessuna vinea, per quanto coperta di vimini, poteva sostenere la loro violenza. Infatti travi di dodici piedi, munite di punte di ferro e scagliate da enormi balestre, si configgevano in terra dopo avere trapassato quattro ordini di graticci. E così, congiungendo insieme travi dello spessore di un piede, si costruivano gallerie, attraverso le quali si passava di mano in mano il materiale per il terrapieno. Procedeva innanzi una testuggine di sessanta piedi per spianare il terreno, costruita anch'essa di aste di legno molto resistente e ricoperta di tutto ciò che poteva proteggere da pietre e proiettili incendiari. Ma l'imponenza dei lavori, l'altezza del muro e delle torri, la moltitudine delle macchine da guerra rallentavano tutto l'andamento dell'assedio. Venivano anche fatte numerose incursioni fuori della città da parte degli Albici e si cercava di appiccare il fuoco al terrapieno e alle torri; i nostri soldati con facilità respingevano tali tentativi

giada

Site Admin
Site Admin
 

Torna a LATINO e GRECO

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-04-25 13:12:36 - flow version _RPTC_G1.3