verisone di latino!

Messaggioda =°Juju°= » 29 set 2009, 14:51

ciao!
mi servirebbe questa versione di latino:
titolo: miserevoli espedienti per aver salva la vita
autore: valerio massimo
libro: tradurre latino pag 76 num 30
inizio: veniam unc ad eos quiobus salus astutia quaesita est...
fine: ... in maxima luce densissimas hostilibus oculis tenebras offundit.

grazie mille in anticipo!
baci :mrgreen:

=°Juju°=

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Risposte:

Messaggioda giada » 29 set 2009, 15:00

non ce l'ho su internet circola rilasciata da google libri una traduzione antichissima che dovresti rendere in una traduzione moderna

te l'ho messa perchè forse ti aiuta:


metto il link perchè non è roba nostra:

Veniam nunc ad eos, quibus salus astutia quaesita est. M. Volusius aedilis pl. proscriptus adsumpto Isiaci habitu per itinera viasque publicas stipem petens quisnam re vera esset occurrentis dinoscere passus non est eoque fallaciae genere tectus in M. Bruti castra pervenit. quid illa necessitate miserius, quae magistratum populi Romani abiecto honoris praetexto alienigenae religionis obscuratum insignibus per urbem iussit incedere! o nimis aut hi suae vitae aut illi alienae mortis cupidi, qui talia vel ipsi sustinuerunt vel alios perpeti coegerunt!
Aliquanto speciosius Sentii Saturnini Vetulonis in eodem genere casus ultimae sortis auxilium. qui, cum a triumviris inter proscriptos nomen suum propositum audisset, continuo praeturae insignia inuasit praecedentibusque in modum lictorum et apparitorum et servorum publicorum subornatis vehicula conprehendit, hospitia occupavit, obuios summovit ac tam audaci usurpatione imperii in maxima luce densissimas hostilibus oculis tenebras offudit


Io verrò ora a coloro, i quali hanno acquistato (buona) salute per furbizia. Marco Volusio edile del popolo, sbandito, preso abito d' uno Isiaco, per le vie piuviche chiedendo il pane, non si lasciò conoscere a chi lo scontrava, e coperto con questa generazione di fallacia, pervenne ne l' oste di Marco Bruto. Che cosa fu più misero di quella necessitade? La quale il magistrato del popolo di Roma, gittate le vestimenta de l' onore, oscurato con insegne d' altro paese, fece andare per la cittade! - Tutti questi cotali o sono desiderosi della sua vita, o quelli sono desiderosi dell' altrui morte, li quali così fatte cose soffersero o fecerle altrui soffrire.
Alquanto è più nobile il consiglio dell' ultima sorte nelle sentenze di Saturnino Vetulone in quella medesima generazione di caso. Il quale, conciofosse che udisse dire, che il suo nome fosse messo tra li sbanditi da li triumviri, incontanente prese li ornamenti de la pretorìa, e andolli inanzi gente a modo di giustizieri e di masnadieri e di servi comuni, prese carrette, et occupoe alberghi, e tolsesi dinanzi coloro che li veniano incontro. E per così ardita usurpazione d' ufficio e signoria, in grandissima luce sparse le tenebre spessissime alli occhi de' nemici.

giada

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