Come gli dèi preannunciano il futuro Valerio Massimo

Messaggioda unika » 11 ott 2009, 15:34

Mos erat Romanis ante pugnam voluntatem deorum consulere,quae variis auspiciis indicabatur.Cum olim ante pugnam navalem pullarius dixisset sacros pullos nolle esse-quod infaustum praesagium existimabantur -tunc consul:"Si nolunt esse",dixit,"bibant",statimque iussit eos in mare conici.At cum postea classis profligata esset,clades infausto illi auspicio et spretae religioni tributa est .
C.Hostilio Mancino consuli autem, cum in Hispaniam iturus esset,haec prodigia acciderunt:cum Lavini sacrificium facere vellet,sacri pulli cavea emissi in proximam silvam fugerunt summaque diligentia quaesiti reperiri non potuerunt.Cum ab Herculis portu,quo pedibus pervenerat,navem conscensurus esset,talis vox sine ullo auctore ad aures eius pervenit : "Mancine ,mane".
Qua territus,cum itinere converso Genuam petisset et ibi scapham esset ingressus,anguis eximiae magnitudinis simul ac conspectus est e conspectum abiit. Ergo prodigiorum numerum numero calamitatium aequavit,infelici pugna,turpi foedere,deditione funesta.

è da cotidie discere e mi servirebbe per domani... grazie a chi mi aiuterà! :-D

unika

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Messaggioda www.lgirl.com » 16 ott 2009, 14:57

Era costume per i Romani consultare prima di una battaglia il volere degli dei, che si manifestava (lett. veniva indicato da) con vari auspici. Poiché una volta prima di una battaglia navale il pullario (= sacerdote addetto ai polli sacri) aveva detto che i polli sacri non volevano mangiare - ciò che era considerato (existimabatur NON existimabaNtur) un presagio infausto - allora il console disse: "Se non vogliono mangiare, bevano", e subito ordinò che essi venissero gettati in mare. In seguito però, poiché la flotta era stata sconfitta, la disfatta venne attribuita a quell'infausto auspicio ed alla devozione disprezzata.
Al console C. Ostilio Macino poi, mentre si accingeva a recarsi in Spagna, si manifestarono (lett. "accaddero") questi presagi: mentre a Lavinio voleva fare un sacrificio, i polli sacri fatti uscire dalla gabbia fuggirono in un vicino bosco e sebbene cercati con somma diligenza non poterono essere ritrovati. Mentre da Porto d'Ercole, dove era giunto a piedi, si accingeva ad imbarcarsi, arrivò alle sue orecchie una voce di questo genere senza alcuno che la pronunciasse (lett. "senza autore"): "Mancino, rimani". (È un gioco di parole: può anche significare "domani"). Atterrito da quella [voce], dopo che, mutata la direzione del viaggio, aveva raggiunto Genova ed ivi era salito su una imbarcazione, un serpente di straordinaria grandezza non appena fu scorto sparì dalla vista. Con il numero delle sciagure dunque uguagliò il numero dei presagi: una battaglia perduta (lett. sfortunata), un patto vergognoso, una resa funesta.

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