Pena riservata ai parricidi Versione Cicerone

Messaggioda cusciola91 » 27 dic 2009, 12:17

Buongiorno =)
Avrei bisogno della versione di latino intitolata "La pena riservata ai parricidi" presa dal "Pro Sexto Roscio Amerino" di Cicerone.
La versione è presa dal libro "Dalla sintassi al testo" pagina 125 n° 26.

INIZIO: cum multis ex rebus intellegi potest maiores
FINE: vivos atque ita in flumen deici

Spero l'abbiate ^^
Grazie in anticipo ^^

cusciola91

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Messaggioda giada » 27 dic 2009, 18:42

Ecco a te bye

cum multis ex rebus intellegi potest maiores nostros non modo armis plus quam ceteras nationes verum etiam consilio sapientiaque potuisse, tum ex hac re vel maxime quod in impios singulare supplicium invenerunt. Qua in re quantum prudentia praestiterint eis qui apud ceteros sapientissimi fuisse dicuntur considerate.
Prudentissima civitas Atheniensium, dum ea rerum potita est, fuisse traditur; eius porro civitatis sapientissimum Solonem dicunt fuisse, eum qui leges quibus hodie quoque utuntur scripserit. Is cum interrogaretur cur nullum supplicium constituisset in eum qui parentem necasset, respondit se id neminem facturum putasse. Sapienter fecisse dicitur, cum de eo nihil sanxerit quod antea commissum non erat, ne non tam prohibere quam admonere videretur. Quanto nostri maiores sapientius! qui cum intellegerent nihil esse tam sanctum quod non aliquando violaret audacia, supplicium in parricidas singulare excogitaverunt ut, quos natura ipsa retinere in officio non potuisset, ei magnitudine poenae a maleficio summoverentur. Insui voluerunt in culleum vivos atque ita in flumen deici

Dunque come si può capire da molte cose i nostri antenati non solo erano più forti delle alte popolazioni conle armi ma anche con l'intelletto e la saggezza, soprattutto con questa con la quale trovarono una singolare pena per gli empi. In questa quanto a saggezza furono superiori rispetto a taluni che si diceva fossero molto sapienti: osservate bene (ciò)
Si tramanda che lo Stato ateniese, all'epoca in cui ebbe grande supremazia politica, fu caratterizzato da estrema civiltà Dicono che Solone - colui il quale redasse quelle leggi che ancora oggi (essi) utilizzano di quello Stato, l'uomo èù saggio in assoluto per politica e morale. Quando sono interrogati sul perchè non avesse contemplato alcuna pena per un reo di parricidio egli rispose d'aver ritenuto che nessuno avrebbe (mai) commesso un atto (simile). Opinione comune che egli abbia fatto ciò con saggezza, non avendo previsto alcuna pena per un delitto che, in precedenza, non era stato commesso, e nell'essergli sembrato (quel parricidio) non da proibire, quanto piuttosto da prevenire con persuasione .Ah, quanto i nostri antenati sono stati più saggi! Ben sapendo che non c'è nulla di tanto sacro che l'audacia non violi talora, essi approntarono una singolare punizione per i rei di parricidio, di modo che coloro che la natura stessa non fosse riuscita a mantenere nel doveroso comportamento, fossero scoraggiati dal commettere quell'orrendo delitto in virtù dell'enormità della pena. (I nostri antenati) vollero che (i rei di parricidio) venissero chiusi vivi in un sacco e gettati in fiume.
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