SPETTACOLI POCO INTERESSANTI cicerone

Messaggioda Beatrice Gasparri » 2 gen 2010, 21:22

:-D :lol: mi serve una versione di latino: si intitola SPETTACOLI POCO INTERESSANTI (di Cicerone pag 194 n. 100 del libro Latina Lectio)
Inizio:Si te dolor aliquis corporis aut infirmitas.......
Fine:............nobis autem erantea spectacula spectanda quae aediles probavissent. grazieate :razz:

Beatrice Gasparri

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Messaggioda giada » 2 gen 2010, 21:25

passo originale di Cicerone

Si te dolor aliqui corporis aut infirmitas valetudinis tuae tenuit quominus ad ludos venires, fortunae magis tribuo quam sapientiae tuae; sin haec, quae ceteri mirantur, contemnenda duxisti et, cum per valetudinem posses, venire tamen noluisti, utrumque laetor, et sine dolore corporis te fuisse et animo valuisse, cum ea, quae sine causa mirantur alii, neglexeris; modo ut tibi perfrui mirifice licuit cum esses in ista amoenitate paene solus relictus. Neque tamen dubito quin tu in illo cubicolo tuo, ex quo tibi Stabianum perforando patefecisti sinum, per eos dies matutina tempora lectiunculis consumpseris. Reliquas vero partes diei tu consumebas iis delectationibus quas tibi ipse ad arbitrium tuum comparaveras.

Se è stato qualche male del corpo o un momento di salute non buona a impedirti di andare agli spettacoli, lo attribuisco più alla fortuna che alla tua sapienza; ma se invece non hai creduto degne di attenzione tutte queste meraviglie che piacciono tanto agli altri e nonostante ti sentissi benissimo non sei voluto venire di proposito, ebbene me ne rallegro per due ragioni: primo, perché non hai malesseri fisici, secondo, perché la tua salute psichica è perfetta se hai trascurato quello che senza alcun fondamento piace tanto agli altri. Sempre che questa occasione di riposo ti abbia portato dei frutti: è certo che eri nelle migliori condizioni per poterne godere, giacché sei rimasto pressoché solo in questa tua delizia di paese. Non ho dubbi che tu, da quella tua stanza da letto in cui ti sei allargato la vista dalla parte di Stabia con qualche opportuna apertura-durante quei giorni hai passato intere mattinate a oziare in contemplazione di quello scenario. E le altre ore del giorno te le passavi in santa pace, divertendoti a modo tuo e a tuo piacimento...

2] omnino, si quaeris, ludi apparatissimi, sed non tui stomachi; coniecturam enim facio de meo. nam primum honoris causa in scaenam redierant ii quos ego honoris causa de scaena decessisse arbitrabar. deliciae vero tuae, noster Aesopus, eius modi fuit ut ei desinere per omnis homines liceret. is iurare cum coepisset, vox eum defecit in illo loco : 'si sciens fallo.' quid tibi ego alia narrem? nosti enim reliquos ludos; qui ne id quidem leporis habuerunt, quod solent mediocres ludi. apparatus enim spectatio tollebat omnem hilaritatem, quo quidem apparatu non dubito quin animo aequissimo carueris. quid enim delectationis habent sescenti muli in 'Clytaemestra' aut in 'Equo Troiano' creterrarum tria milia aut armatura varia peditatus et equitatus in aliqua pugna? quae popularem admirationem habuerunt, delectationem tibi nullam attulissent



mentre intanto quelli che ti ci avevano abbandonato stavano guardando mezzi addormentati le rappresentazioni di mimi sulla pubblica ribalta. E le altre ore del giorno te le passavi in santa pace, divertendoti a modo tuo e a tuo piacimento; mentre intanto noi eravamo costretti a sopportare il programma gentilmente allestito da Spurio Mecio. Se ti interessa, ti dirò che gli spettacoli erano molto fastosi, ma non di tuo gusto: è una conclusione a cui arrivo da me.Innanzi tutto, in segno di rispetto per- la grande occasione, erano tornati sulla scena certi personaggi che io
credevo che dalla scena si fossero ritirati in segno di rispetto per il pubblico! Il tuo attore prediletto, il nostro caro Esopo, si è comportato in modo da far invocare il suo pensionamento all'intera platea. Al momento di giurare, gli è mancata la voce proprio nel punto del "... se coscientemente cadessi in errore". Che raccontarti del resto? Sai degli
altri spettacoli; lo crederesti? Non hanno avuto neppure quel tanto di attrattiva che conservano anche le messe in scena più insignificanti. La vista di tanta pompa esteriore ammazzava il divertimento. Di tutta questa pompa non dubito che tu abbia tranquillissimamente fatto a meno. In che senso possono piacere a degli spettatori seicento muli ella "Clitennestra"? O tremila recipienti per il vino nel "Cavallo di Troia"? O tante uniformi diverse di fanteria e di cavalleria in qualche combattimento da carosello? Tutto questo ha incantato la gente, ma te non ti avrebbe divertito per niente.

3] quod si tu per eos dies operam dedisti Protogeni tuo, dum modo is tibi quidvis potius quam orationes meas legerit, ne tu haud paulo plus quam quisquam nostrum delectationis habuisti. non enim te puto Graecos aut Oscos ludos desiderasse, praesertim cum Oscos vel in senatu vestro spectare possis, Graecos ita non ames ut ne ad villam quidem tuam via Graeca ire soleas. nam quid ego te athletas putem desiderare, qui gladiatores contempseris? in quibus ipse Pompeius confitetur se et operam et oleum perdidisse. reliquae sunt venationes binae per dies quinque, magnificae, nemo negat; sed quae potest homini esse polito delectatio, cum aut homo imbecillus a valentissima bestia laniatur aut praeclara bestia venabulo transverberatur? quae tamen, si videnda sunt, saepe vidisti; neque nos, qui haec spectamus, quicquam novi vidimus. extremus elephantorum dies fuit. in quo admiratio magna vulgi atque turbae, delectatio nulla exstitit; quin etiam misericordia quaedam consecuta est atque opinio eius modi, esse quandam illi beluae cum genere humano societatem.

Se durante questo periodo ti sei dedicato ad ascoltare il tuo Protogene (purché beninteso ti abbia offerto qualcosa di meglio della lettura dei miei discorsi!) il tuo divertimento è stato di non poco superiore a quello
di chiunque di noi. Non credo infatti che tu senta la mancanza di teatro greco o di farse alla campana; tanto più che di farse alla campana puoi goderne finanche nel consiglio municipale della tua città e il teatro greco non ti piace, al punto che neppure per andare alla tua villa hai voglia di percorrere la "via dei Greci". E posso credere che senta la mancanza delle gare di atletica chi disprezza quelle dei gladiatori? Nell'organizzare i quali giochi Pompeo stesso ammette di aver sprecato sonni e denaro.
Da registrare ancora due cacce al giorno per cinque giorni; magnifiche, chi dice di no? Ma per un uomo di cultura raffinata che gusto può esserci se un debole essere umano viene azzannato da una belva ferocissima o se una belva stupenda viene trafitta da uno spiedo? Ad ogni mo do, se queste sono cose da vedere, le hai viste più di una volta. E anch'io che vi ho assistito non ho visto niente di nuovo. L'ultimo giorno era dedicato agli elefanti: grande stupefazione delle masse popolari, divertimento nessuno. Anzi, ne è scaturita una certa compassione e come la sensazione che tra quelle bestie e il genere umano ci sia una sorta di amicizia naturale.

4] his ego tamen diebus ludis scaenicis, ne forte videar tibi non modo beatus sed liber omnino fuisse, dirupi me paene in iudicio Galli Canini, familiaris tui. quod si tam facilem populum haberem quam Aesopus habuit, libenter me hercule artem desinerem tecumque et cum similibus nostri viverem. nam me cum antea taedebat, cum et aetas et ambitio me hortabatur, et licebat denique, quem nolebam, non defendere, tum vero hoc tempore vita nulla est. neque enim fructum ullum laboris exspecto et cogor non numquam homines non optime de me meritos rogatu eorum, qui bene meriti sunt defendere.


Non vorrei però che tu pensassi che in questi giorni di feste teatrali io non ho fatto altro che spassarmela in una continua vacanza: mi sono invece mezzo distrutto per il processo del tuo caro amico Caninio Gallo. Certo che se il pubblico fosse indulgente con me come lo è stato con Esopo, ti garantisco che chiuderei volentieri con la mia professione e passerei il resto della vita con te e con quelli del nostro stampo. Perché mentre prima era solo una noia, quando pure ero spinto a fare dall'età e All'ambizione e mi era possibile alla fin fine non difendere chi non
volevo, adesso il vivere così è assolutamente privo di senso. Né mi aspetto alcun frutto dalla mia fatica e sono costretto talvolta a difendere, su richiesta di chi ha acquistato grandi meriti presso di me, gente che presso di me di meriti non ne ha acquistato alcuno.

5] itaque quaero causas omnis aliquando vivendi arbitratu meo teque et istam rationem oti tui et laudo vehementer et probo, quodque nos minus intervisis, hoc fero animo aequiore, quod, si Romae esses, tamen neque nos lepore tuo neque te, si qui est in me, meo frui liceret propter molestissimas occupationes meas. quibus si me relaxaro (nam, ut plane exsolvam, non postulo), te ipsum, qui multos annos nihil aliud commentaris, docebo profecto quid sit humaniter vivere. tu modo istam imbecillitatem valetudinis tuae sustenta et tuere, ut facis ut nostras villas obire et mecum simul lecticula concursare possis

giada

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