catilina recluta i congiurati Sallustio Versioni latine

Messaggioda giannibike » 10 gen 2010, 12:25

Da Versioni Latine, autore Angelo Diotti pag.144 n.17 l'autore non è citato. grazieate

giannibike

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Messaggioda jessy.7 » 10 gen 2010, 12:28

metti inizio e fine

jessy.7

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Messaggioda giannibike » 10 gen 2010, 15:29

si scusami ora metto inizio e fine, ti ringrazio ancora: "In tanta tamque corrupta civitate Catilina, id quod facillumum erat, omnium flagitiorum, atque facinorum circum se tamquam stipatorum catervas habebat..........dum illos obnoxios fidosque sibi faceret." grazieate

giannibike

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Messaggioda giada » 11 gen 2010, 13:03

In tanta tamque corrupta civitate Catilina, id quod factu facillumum erat, omnium flagitiorum atque facinorum circum se tamquam stipatorum catervas habebat. Nam quicumque inpudicus, adulter, ganeo manu, ventre, pene bona patria laceraverat quique alienum aes grande conflaverat, quo flagitium aut facinus redimeret, praeterea omnes undique parricidae, sacrilegi, convicti iudiciis aut pro factis iudicium timentes, ad hoc, quos manus atque lingua periurio aut sanguine civili alebat, postremo omnes, quos flagitium, egestas, conscius animus exagitabat, ii Catilinae proxumi familiaresque erant. Quod si quis etiam a culpa vacuus in amicitiam eius inciderat, cotidiano usu atque illecebris facile par similisque ceteris efficiebatur. Sed maxume adulescentium familiaritates adpetebat: eorum animi molles etiam et fluxi dolis haud difficulter capiebantur. Nam ut cuiusque studium ex aetate flagrabat, aliis scorta praebere, aliis canes atque equos mercari; postremo neque sumptui neque modestiae suae parcere, dum illos obnoxios fidosque sibi faceret.

In una città così grande e corrotta, Catilina, ciò che era facilissimo a farsi, raccoglieva intorno a sé tutti i vizi e i delitti come guardie del corpo. Infatti tutti i corrotti, gli adulteri, i crapuloni che con il gioco, con il ventre, con il pene avevano straziato le sostanze paterne, e coloro che avevano accumulato enormi debiti, con cui riscattare vergogne e delitti, e inoltre tutti i parricidi e i sacrileghi d'ogni specie, già condannati in giudizio o timorosi di esso per i loro misfatti - aggiungi poi quelli che sostentava la mano o la lingua con lo spergiuro e l'assassinio dei concittadini -, infine tutti coloro che tormentava il disonore, la miseria, il rimorso, erano gli intimi e i familiari di Catilina. Se qualcuno ancora esente da colpa cadeva nella sua amicizia, con la pratica quotidiana e le insinuanti lusinghe era reso pari e simile di tutti gli altri. Ma soprattutto egli ricercava l'intimità dei giovani: i loro animi ancora teneri e malleabili per l'età si lasciavano facilmente prendere nell'inganno. Infatti, secondo la passione di cui ciascuno ardeva per i suoi anni, agli uni procurava le ganze, ad altri acquistava carri e cavalli, infine non badava a spese né al suo onore purché se li rendesse soggetti e fedeli.

giada

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