Cesare in senato ricorda la moderazione degli antichi

Messaggioda sarabeba » 3 feb 2010, 18:20

DMi servirebbe una versione il piu presto possibile ...e Cesare in senato ricorda la moderazione degli antichi ....di Sallustio ...comincia cosi Omnis homines,patres conscripti,qui de rebus dubiis consultant,ab ab odio amicitia...e finisce...Hoc item vobis providendum est,patres conscripti...

sarabeba

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Messaggioda giada » 3 feb 2010, 20:14

Omnis homines, patres conscripti, qui de rebus dubiis consultant, ab odio, amicitia, ira atque misericordia vacuos esse decet. Haud facile animus verum providet, ubi illa officiunt, neque quisquam omnium lubidini simul et usui paruit. Ubi intenderis ingenium, valet; si lubido possidet, ea dominatur, animus nihil valet. Magna mihi copia est memorandi, patres conscripti, quae reges atque populi ira aut misericordia inpulsi male consuluerint. Sed ea malo dicere, quae maiores nostri contra lubidinem animi sui recte atque ordine fecere. Bello Macedonico, quod cum rege Perse gessimus, Rhodiorum civitas magna atque magnifica, quae populi Romani opibus creverat, infida et advorsa nobis fuit. Sed postquam bello confecto de Rhodiis consultum est, maiores nostri, ne quis divitiarum magis quam iniuriae causa bellum inceptum diceret, inpunitos eos dimisere. Item bellis Punicis omnibus, cum saepe Carthaginienses et in pace et per indutias multa nefaria facinora fecissent, numquam ipsi per occasionem talia fecere: magis, quid se dignum foret, quam quid in illos iure fieri posset, quaerebant. Hoc item vobis providendum est




«Tutti gli uomini che giudicano su casi dubbi, o padri coscritti, devono essere esenti da malevolenza, da ira, da pietà. L'animo non distingue facilmente il vero se è da esse offuscato, e mai nessuno servì insieme la passione e l'interesse. Se tendi lo spirito, esso ha tutta la sua forza; se domina la passione, essa ha il potere, l'animo nulla vale. Ho grande abbondanza di memorie, o padri coscritti, sulla quantità di cattive decisioni prese da re e popoli, spinti dall'ira o dalla pietà; ma preferisco parlare di quella che i nostri avi presero secondo probità e giustizia dominando la loro passione. Nella guerra di Macedonia che facemmo al re Perseo, la grande e opulenta città di Rodi, che aveva prosperato con l'aiuto dei Romani, ci fu infida e avversa. Ma dopo che, finita la guerra, si deliberò sui Rodiesi, i nostri avi, non volendo che alcuno li accusasse di aver fatto la guerra più per le ricchezze che per l'offesa ricevuta, li lasciarono impuniti. Ugualmente in tutte le guerre puniche, mentre i Cartaginesi durante gli intervalli di pace e le tregue compirono atroci misfatti, i nostri avi all'occasione non ne compirono di tali; cercavano di fare ciò che fosse degno di loro, piuttosto che giuste ritorsioni contro di quelli. Allo stesso modo dovete preoccuparvi.

giada

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Messaggioda Frederick120 » 5 dic 2019, 19:34

DMi servirebbe una versione il piu presto possibile ...e Cesare in senato ricorda la moderazione degli antichi ....di Sallustio ...comincia cosi Omnis homines,patres conscripti,qui de rebus dubiis consultant,ab ab odio amicitia...e finisce...Hoc item vobis providendum est,patres conscripti...
Da quale versionario è stato tratto il brano?

Frederick120

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Messaggioda giada » 6 dic 2019, 10:44

Questo è un passo di Sallustio tratto dal De Bellum Catilinae capitolo 51
francamente non ho capito la tua domanda ulteriore

giada

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