Un cittadino esemplare: Epaminonda Giustino COTIDIE DISCERE

Messaggioda ciarlottera » 3 apr 2010, 9:54

Titolo del libro: "Cotidie Discere(2)"
Titolo versione: "Un cittadino esemplare:Epaminonda" di Giustino

Post paucos deinde dies epaminondas decedit,cum quo vires quoque rei publicae ceciderunt.fuit autem incertum,vir melior an dux esset.Nam et imperium non sibi,sed patriae semper quaesivit,et pecuniae adeo parcus fuit,ut sumptus funeri defuerit.gloriae quoque non cupidior quam pecuniae:quippe ei recusanti omnia imperia ingesta sunt,honoresque ita gessit,ut ornatum non accipere,sed dare ipsi dignitati videretur.Iam litterarum studium,iam philosophiae doctrina tanta,ut mirabile videretur,unde tam insignis militiae scientia homini inter litteras nato.Neque ab hoc vitae proposito mortis ratio dissensit.Nam ut ralatus in castra semianimis vocem spiritumque collegit,id unum a circumstantibus requisivit,num cadenti sibi scutum ademisset hostis.Quod ut servatum audivit adlatumque velut laborum gloriaeque socium osculatus est,iterum quaesivit utri vicissent.Ut audivit Thebanos,bene habere se rem dixit atque ita velut gratulabundus patriae expiravit.

Grazie in anticipo :)

ciarlottera

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Messaggioda giada » 3 apr 2010, 11:11

Dopo pochi giorni Epaminonda morì e con lui caddero anche le forze (da vis roboris) dello stato
Fu anche incerto, se fosse migliore come uomo o come comandante. Infatti sia cercò sempre il comando non per sè ma per la patria, sia fu così avaro di denaro, che gli mancò la spesa per il funerale. Non desideroso di gloria ma di denaro: benché rifiutasse gli furono conferiti tutti i comandi, e ricoprì (una carica) in modo tale che l'onore, sembrasse non ricevesse bellezze ma che lo desse alla carica stessa. Ebbe sia la passione per le lettere,sia tanta dottrina filosofica,che sembrava straordinario, da dove tanta eccellente conoscenza della milizia (c'era) in un uomo nato fra la letteratura.E non dissentiva da questo proposito di vita la sua idea della morte.Infatti riportato moribondo nell'accampamento raccolse la voce e il respiro, chiese una (cosa) a coloro che lo attorniavano, se il nemico gli avesse sottratto lo scudo mentre cadeva. Quando udì che esso era stato salvato e che gli era stato portato lo baciò come un compagno di fatiche e gloria, e poi di nuovo chiese chi avesse vinto.Quando sentì che avevano vinto i Tebani, disse che la cosa andava bene e così come congratulandosi con la patria morì.

giada

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