Urbe a Gallis capta, L. Albanius, cum plaustro coniugem et liberos suos veheret, aspexit flamen Quirinalem virginesque Vestales sacra manibus gerentes. Statim sollicitus religioni potius quam(=più che) caritati suis, imperavit ut mulier liberique plaustro descenderet atque virgines et sacra in currum imponerentur. Ita, omisso suo itinere, Caere oppidum eas (=le, ogg.) pervexit, ubi magna veneratione virgines sacraque receptae sunt. Memoria adhuc hospitalem humanitatem memorat: inde enim sacra vocata sunt "cerimoniae" et illud(=quello, neutro) agreste ac sordidum plaustrum paene aequavit vel antecessit gloriam triumphalis currus.
occupata roma dai galli, l. albino, mentre trasportava la moglie e i suoi figli, vide un sacerdote (flamine) sul quirinale e le vergini vestali, che avevano nelle mani gli arredi sacri. subito (spinto) più dalla religione angosciosa che dall'amore per i suoi, ordinò che la moglie e i figli scendessero (ut e congiuntivo = finale) dal carro e e che le vergini e gli arredi sacri fossero messii sopra il carro. Così terminato il suo viaggio, le trasportò nella sua fortezza a Cere, lì le vergini e gli arredi sacri furono accolti con grande venerazione. fin qui il ricordo racconta l'umanità ospitale: in seguito infatti le funzioni sacre furono chiamate "cerimone"
e quello con un misero e rozzo carro eguagliò la gloria e addirittura la superò (rispetto) ad un trionfale carro.
.....
veheret è congiuntivo imperfetto che va unito a cum
quindi
Trasportando - quando trasportava - mentre trasportava