Help 2 versioni?

Messaggioda ufo bomba » 7 ago 2010, 22:08

Buona sera mi servirebbero 2 versioni di latino..una è di Gellio e si intotla "filosofi illustri che erano schiavi" (n 180 pag 290 di latina lectio), mentre l'altra è di Eginardo e si intitola "La scarsa cultura di Carlo Magno" (n 181 pag 290 latina lectio.)
Inoltre dove posso chiedere aiuto per la scansione metrica? Non trovo il posto adatto..
Grazie mille a tutti :)

ufo bomba

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Messaggioda giada » 8 ago 2010, 19:41

una versione al giorno come prevede il nostro regolamento

Filosofi illustri che erano schiavi versione di latino di Gellio


Phaedon Elidensis ex cohorte illa Socratica fuit Socratique et Platoni per fuit familiaris. Eius nomini Plato librum illum divinum de immortalitate animae dedit. Is Phaedon servus fuit forma atque ingenio liberali et, ut quidam scripserunt, a lenone domino puer ad merendum coactus. 4 Eum Cebes Socraticus hortante Socrate emisse dicitur habuisseque in philosophiae disciplinis. Atque is postea philosophus inlustris fuit, sermonesque eius de Socrate admodum elegantes leguntur. Alii quoque non pauci servi fuerunt, qui post philosophi clari exstiterunt. Ex quibus ille Menippus fuit, cuius libros M. Varro in saturis aemulatus est, quas alii "cynicas", ipse appellat "Menippeas". Sed et Theophrasti Peripatetici servus Pompylus et Zenonis Stoici servus, qui Persaeus vocatus est, et Epicuri, cui Mys nomen fuit, philosophi non incelebres vixerunt. Diogenes etiam Cynicus servitutem servivit. Sed is ex libertate in servitutem venum ierat. Quem cum emere vellet Xeniades Korinthios, ecquid artificii novisset, percontatus "novi" inquit Diogenes "hominibus liberis imperare". Tum Xeniades responsum eius demiratus emit et manu emisit filiosque suos ei tradens: "accipe" inquit "liberos meos, quibus imperes".

Fedone di Elide, che appartenne a quella famosa schiera socratica, fu intimo amico di Socrate e di Platone. Al suo nome Platone intitolò l'ispirato dialogo sull'immortalità dell'anima. Fedone, nobile nell'aspetto e nell'ingegno, era stato schiavo e, come si narra, da ragazzo costretto a darsi alla prostituzione dal padrone suo ch'era un ruffiano. Si dice che Cebete, discepolo di Socrate, su richiesta del maestro, lo acquistasse e lo indirizzasse agli studi filosofici. Egli divenne poi un illustre filosofo e si possono leggere dei discorsi suoi su Socrate, di grande eleganza.
Non pochi altri furono schiavi e divennero poi famosi filosofi. Fra i quali quel Menippo i cui libri furono imitati da Marco Varrone nelle Satire, che alcuni chiamano Ciniche, ed egli stesso Menippee. Anche Pompilo, schiavo di Teofrasto il Peripatetico, e lo schiavo di Zenone lo Stoico che si chiamava Perseo, e quello di Epicuro, il cui nome era Mys, furono tutti filosofi di notevole reputazione.
Anche Diogene il Cinico conobbe la schiavitù. Ma egli era stato venduto schiavo dopo essere stato libero. Quando Xeniade di Corinto lo volle acquistare e lo interrogò su ciò che sapeva fare, Diogene rispose: «So comandare agli uomini liberi».

giada

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