da tucano » 18 dic 2011, 20:24
LE TREDICI COLONIE INGLESI
Contrariamente a quelle francesi e spagnole, le tredici colonie inglesi non erano state create soltanto per sfruttare le ricchezze naturali. Al contrario, vi venne anche insediata stabilmente una popolazione destinata a svilupparsi. Alla metà del Settecento circa due milioni e mezzo erano i bianchi che vi risiedevano.
Le cinque colonie del Sud (Virginia, Maryiand, Carolina dei Nord, Carolina del Sud e Georgia), erano caratterizzate da un’economia agricola, organizzata con grandi piantagioni di cotone, riso, zucchero e tabacco. La mano d’opera era formata quasi tutta da schiavi provenienti dall’Africa: oltre 300.000 alla metà del Settecento.
Le quattro colonie del Centro (New York, New Jersey, Pennsylvania e Delaware) erano le più abitate, ricche di città e di porti. La popolazione era formata in prevalenza da Inglesi, con forti minoranze di Olandesi, Tedeschi, Irlandesi e Scozzesi. Anche in queste colonie vi era una ricca agricoltura, ma le terre erano divise in piccole e medie proprietà, coltivate direttamente dalle famiglie dei proprietari.
Infine, le quattro colonie del Nord (Massachusetts, Connecticut, New Hampshire e Rhode Island) erano abitate da Inglesi e Scozzesi e costituivano la regione chiamata New England (Nuova Inghilterra). Esse traevano i loro guadagni soprattutto dal commercio con l’Inghilterra e con l’Europa. Commerciavano anche in schiavi che rivendevano alle colonie del Sud. Avevano una notevole flotta di navi da pesca e possedevano manifatture e fabbriche che vendevano i loro prodotti alle altre colonie.
LA MENTALITÀ DEI COLONI
Per capire la mentalità dei coloni americani è necessario tener presente la loro origine. Essi avevano lasciato la madrepatria spinti dalla povertà e dal bisogno, in cerca di fortuna. Molti erano stati perseguitati per motivi religiosi, come i padri pellegrini del Mayflower Altri erano ex condannati o carcerati, che il governo inglese aveva mandato a popolare le colonie in cambio della libertà.
Si trattava quindi di gente molto decisa e senza alternative, disposta a lavorare duramente per costruirsi una nuova vita. Stabilitisi in America, le difficoltà del vivere quotidiano in un ambiente ostile e difficile, li avevano resi ancora più determinati a difendere i beni e la libertà che si erano conquistati.
Questa tendenza all’individualismo, a "fare da sé", a lottare per raggiungere il successo era tipica della società americana anche in quell’epoca e veniva trasmessa di padre in figlio come un fondamentale insegnamento.
Un’altra caratteristica delle colonie americane era la diffusione dell’istruzione. Il numero di coloro che sapevano leggere e scrivere era, per quei tempi, molto alto. L’insegnamento superiore e universitario era, sempre per quei tempi, assai diffuso. E del Settecento la fondazione delle grandi università di Harvard e Yale.
Per queste sue caratteristiche, la popolazione delle colonie era molto critica verso il governo di Londra e sempre meno disposta ad accettare il dominio inglese.