Patrizi e pater familias

Messaggioda Leon_96 » 8 feb 2012, 13:41

I PATRIZI
Il re non agiva da solo, ad assisterlo aveva il consiglio degli anziani, formato da un centinaio di persone, scelte fra le famiglie in vista della città. Tra l'VIII e il VI secolo i più ricchi erano i proprietari terrieri, i capifamiglia delle famiglie nobili, erano chiamati semplicemente padri, e i loro discendenti, PATRIZI. Tutti gli altri cittadini formavano la plebe.
I plebei e i patrizi erano legati però da un rapporto che i romani definivano clientela. I clienti erano plebei che si ponevano sotto la protezioe di un patrizio, che diventava così il loro patrono, e instaurava un rapporto che imponeva precisi obblighi reciproci. I patrizi proteggevano il loro cliente, gli insegnavano le leggi, lo difendevano in caso di processo, e, in cambio, il cliente doveva venerare il patrizio, e se quest'ultimo cadeva in povvertà, il cliente doveva pagare i suoi debiti e a mettere a disposizione una dote per le figlie.

I soli patrizi potevano partecipare alla vita politica e occuparsi al governo della città, il motivo principale era che i patrizi erano i soli a possedere gli auspìci (osservazioni degli uccelli) erano cioè i soli abitanti a entrare in contatto con la divinità e a interpretare i segni.
Il sacerdozio non svolgeva una funzione separata o indifferente dalla vita politica, a Roma non si interpretava il volere degli dèi perchè si era sacerdoti, ma si poteva essere sacerdoti perchè membri di una classe sociale che aveva tra i suoi privilegi quello di gestire il rapporto con la divinità.

IL PATER FAMILIAS
Con il termine familia, i romani intendevano non solo le persone, ma anche i beni materiali, cioè il patrimonio immobiliare e mobiliare, gli schiavi, che venivano considerati beni materiali e le persone legate da parentela, o di sangue, o acquisita per matrimonio o adozione. Il pater familias governava in modo assoluto sui beni materiali e sugli schiavi, in modo assoluto per natura su figli, nipoti o discendenti, e in modo assoluto per diritto sulla moglie, sulle mogli dei discendenti, o sui figli adottivi. 
Il figlio non poteva compiere alcun atto giuridicamente rilevante, perchè il pater familias era l'unico membro della famigliadotato di capacità giuridica piena.
La struttura della famiglia romana, poteva scatenare tensioni tra le generazioni che, in casi estremi, potevano giungere al delitto più detestato e temuto dai romani, il parricidio. Si dice che Romolo si sarebbe rifiutato di stabilire una pena per questo delitto, ritenendo che nessuno avrebbe compiuto un tale gesto.

Leon_96

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Messaggioda *Yole* » 8 feb 2012, 13:43

credito dato, ricorda oltre agli appunti bisogna inserire versioni, dopo 3 appunti devi mettere una versione

*Yole*

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