Commento al libro: Chi è morto alzi la mano di Fred Vargas

Messaggioda sennaretta » 14 mar 2012, 15:29

“Chi è morto alzi la mano” di Fred Vargas è uno dei libri letti che mi è piaciuto di più. La trama dai caratteri intrecciati, l’inverosimilità dei personaggi e l’assurdità della situazione, mi hanno suscitato voglia e curiosità di leggerlo. Mi ha colpito soprattutto la strana e intricata complessità della vicenda e del susseguirsi di eventi, incalzanti ma totalmente fondamentali per la fluidità della lettura. A tratti questo libro mi è sembrato surreale e fin troppo finto per una normale realtà, ma allo stesso tempo senza troppi eccessi. Ho notato anche la descrizione dettagliata e discreta di tutti i personaggi principali. I tre Evangelisti hanno un carattere perfettamente delineato, descritto nei minimi dettagli e così verosimile. Lucien è a tratti tutto matto, Mathias profondamente debole e sensibile, Vandoosler determinato, ma quello che mi è piaciuto di più è stato Marc. Un uomo all’apparenza facile da considerare come tutti gli altri, ma che in realtà nel profondo serba un mucchio di qualità e talento, che negli ultimi capitoli affiora in modo sottolineato. Quando tutti pensano di aver risolto il caso, Marc invece no, non è convinto ancora del tutto, ed è proprio grazie a lui che il caso è risolto… Marc, l’uomo della fine, colui che ti lascia col fiato sospeso mentre convince perfino i poliziotti che qualcosa era sbagliato facendo un resoconto di ciò che è passato inosservato agli occhi di tutti. E’ lui che risolve il rompicapo intorno all’albero e alla cantante, lui convinto del fatto che la donna che aveva desiderato era nient’altro che un’assassina, quella donna così apparentemente innocente e bella, dal viso d’angelo. Per me è bastato già l’apparizione dell’albero a farmi incuriosire da questo libro, che nei primi momenti mi offriva un grande mistero sconvolto da un misto di paura e tenebrosità. E’ un’atmosfera particolare per come l’ho immaginata io: la romanticità e la semplicità di una città come Parigi avvolta nell’oscuro delitto di una o più persone uccise chissà perché. Dapprima mi è sembrato un film dell’orrore, con un maniaco che passeggiando per le vie di Parigi uccideva poveri passanti. Come può un’amica dall’aria angelica rivelarsi un mostro? Tuttavia, anche se un po’ tenebroso, questo libro mi è piaciuto davvero, e posso anche dire che la Vargas è una scrittrice alquanto acuta e perspicace che scrive in modo semplice ma coinvolgente.

sennaretta

Utente GOLD
Utente GOLD
 
Risposte:

Messaggioda giada » 14 mar 2012, 19:48

hai guadagnato 1 credito

giada

Site Admin
Site Admin
 

Torna a Temi, analisi poesie, Appunti scuola

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-04-17 01:16:19 - flow version _RPTC_G1.3