L'ultima legione - Umberto Eco

Messaggioda Umpa_ » 12 apr 2012, 16:31

Titolo = L’Ultima Legione
Anno pubblicazione = 2002
Casa editrice = Mondadori
Autore = Valerio Massimo Manfredi.
Genere = Storico Fantastico.
Periodo storico = 476 d.C.
Narratore = Esterno ed onnisciente.
Discorso = diretto libero.
Focalizzazione zero.
Caratterizzazione = fisica e psicologica.
Sequenze = Microsequenze descrittive accostate a macrosequenze narrative.

E’ il 476 d.C. In una serata apparentemente tranquilla, l’accampamento a Dertona della legione Nova Invicta, l’ultima legione romana, viene attaccato da un gruppo di barbari eruli e sciri governati da Odoacre. I romani tentano di resistere mentre il soldato Aurelio Ambrosio Ventidio viene inviato a Ravenna alla corte di Oreste, con lo scopo di cercare rinforzi. Purtroppo vi trova solo morti e distruzione; il comandate Oreste, ormai in fin di vita, gli chiede di esaurire il suo ultimo desiderio: salvare suo figlio Romolo Augusto, l’ultimo Imperatore romano di soli 13 anni. Intanto, il giovane Romolo è stato catturato con il suo precettore Meridius Ambrosinius e la madre Flavia Serena, e portato a Ravenna, dove viene rinchiuso per ordine di Odoacre. Scoperta la prigione del ragazzo, Aurelio tenta di liberarlo, ma non ci riesce, e oltre a causare l’uccisione di Flavia, viene anche ferito. Lo cura Livia Prisca, una giovane ragazza molto abile con l’arco. Odoacre capisce la pericolosità della prigionia a palazzo di Romolo, e così decide di spostarlo con il suo precettore nell’isola di Capri, dove verrà sorvegliato da Wulfia, un suo luogotenente sfregiato da Aurelio nel tentativo di salvare il fanciullo, e dai suoi migliori uomini. Il legionario e la fanciulla, spinti da dal funzionario Antemio, decidono di liberare Romolo. Dopo aver seguito la colonna barbara fino a Napoli, Aurelio scopre che alcuni suoi compagni sono prigionieri nella città, e così li libera aiutato da Livia. Oltre a Rufio Vatreno e Cornelio Batiato, però, restituiscono la libertà anche a due compagni di sventura dei primi, che si uniranno all’impresa: Orosio e Demetrio. Nel frattempo il giovane Romolo scopre nella fortezza in cui è rinchiuso una cantina, ove trova la leggendaria spada calibica di Giulio Cesare. Il gruppo di romani riesce a salvare l’imperatore e il suo precettore, e insieme fuggono prima verso sud e poi a nord, tentando di scappare dalle grinfie di Wulfia. Durante il viaggio si instaurano forti rapporti sentimentali, soprattutto tra Aurelio e Livia. Dopo innumerevoli peripezie, attraversata l’Europa post-imperiale, giungono finalmente in Britannia, patria di Ambrosinius. Raggiunta la città Cavertia, il gruppo si stabilisce nell’accampamento dell’antica Legio XII Draco, ormai sciolta, che sarebbe stata la loro unica difesa contro i barbari. Approdati anche Wulfia e i suoi uomini sull’isola, il barbaro stringe un patto con Wortigern, tiranno di quella terra, in modo da poter continuare la caccia all’imperatore e ai suoi seguaci. La notte prima dell’assalto, Ambrosinius si reca in un luogo poco distante dall’accampamento, dove suona un tamburo, segnale che richiama alle armi i componenti dell’antica Legione. La mattina seguente Wulfia raggiunge la fortezza e inizia così una sanguinosa battaglia, in cui perdono la vita Vatreno, Orosio e Demetrio. Mentre tutto volge al peggio, sopraggiunge l’esercito composto dai contadini del villaggio radunato la notte con il segnale del precettore, che annienta i barbari. Wulfia, invece, viene prima gravemente ferito da Romolo, ed infine ucciso da Aurelio con la magnifica spada di Cesare, che ritorna così nelle mani dell’imperatore, poiché Wulfia l’aveva presa durante la loro fuga da Capri. Come simbolo contro la guerra e la violenza, Romolo la scaglia nel lago, ed essa va a conficcarsi nella roccia che vi si trova al centro, dando così origine al mito di Excalibur.
Dopo essere stato adottato da Aurelio, il giovane imperatore romano diventa re dei Britanni. Il legionario e Livia fanno poi ritorno nella patria della ragazza, il villaggio che diventerà Venetia, mentre Romolo sposa Ygraine, figlia del sovrano di Cavertia Kustennin. Dalla loro unione nascerà un figlio che sarà il futuro protagonista del ciclo “Artù e i Cavalieri della Tavola Rotonda”.

Umpa_

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Messaggioda giada » 13 apr 2012, 10:25

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