Riassunto - Le guerre del peloponneso

Messaggioda Umpa_ » 12 apr 2012, 16:34

Dopo le vittorie greche sui Persiani la guerra terminò solo formalmente, perché scontri armati si alternavano a periodi di tregua. I greci governavano sul mar egeo e sulle coste dell’Asia minore, mentre i persiani conservavano il resto del loro territorio. Mentre Sparta rinunciò a forme di espansione, Atene iniziò la sua opera di conquista. Nel 477 si formò una lega tra le città greche, di cui Atene assunse il ruolo di città guida. Questa lega era governata da un consiglio che si riuniva una volta all’anno e in cui tutti avevano lo stesso diritto. Le operazioni militari però spettavano ad Atene. Il tesoro della lega venne depositato a Delo, e l’alleanza fu chiamata Lega delio-attica. Prima o poi ci sarebbe stato uno scontro con Sparta, e quindi Temistocle fece costruire le Lunghe Mura, che univano Atene al suo porto, che fu fortificato. Si crearono due partiti: uno moderato a favore degli aristocratici e che voleva un trattato di pace; uno radicale con una politica di espansione verso le altre città greche. Inizialmente governò Aristide (moderato), e nel 470 Temistocle fu esiliato. L’uomo più importante divenne Cimone, figlio di Milziade, che riprese la collaborazione con Sparta. Nel 468 la Lega delio-attica sconfisse i Persiani vicino il fiume Eurimedonte. Pochi anni dopo gli iloti si ribellarono agli spartani. Essi chiesero aiuto ad Atene, ma le spese militari erano troppe e quindi gli ateniesi furono congedati. Il gruppo radicale prese il sopravvento e fece ostracizzare Cimone. Efialte prese il comando, e alla sua morte succedette Pericle. Anche se di origini nobili, egli diede tutti i poteri all’assemblea. Chiunque vi partecipasse aveva diritto di indennità; tutti i cittadini avevano pari diritto di parola; tutte le cariche venivano sorteggiate tra i cittadini, tranne quelle militari. Fare il cittadino divenne un vero mestiere. Gli strateghi continuarono a essere scelti tra le classi più ricche. Con una legge del 451, Pericle decise che per essere ateniese bisognava avere entrambi i genitori della città. Le spese erano molte, così si aumentarono i tributi degli alleati. Dopo la morte di Serse l’Egitto si ribellò sotto la guida di Inaro, che chiese aiuto ad Atene. Nel 452 la flotta ateniese fu sconfitta; nel 449 ci fu la pace di Callia, con cui finì la belligeranza tra greci e persiani. Atene costrinse l’isola Egina a entrare nella lega delio-attica e a rinunciare alla sua flotta. Nel 446 fu stipulata una pace trentennale tra Atene e Sparta. Il tesoro della Lega fu spostato ad Atene e il consiglio non fu più convocato. Atene divenne così una città-tiranno e si manifestarono episodi di ribellione. In pochi anni fu ricostruita l’acropoli che i persiani avevano distrutto, e Pericle fece costruire il Partenone. Malgrado le spese, le finanze erano floridissime ed era vietato spendere il tesoro dello Stato, riserva strategica. Pericle era un uomo anche di vasta cultura e favorì molti intellettuali ad entrare nel circolo di Aspasia, la sua compagna.
Furono molti i motivi che portarono alla guerra del pelopponeso. Atene favorì Corfù nello scontro contro Corinto (alleata di Sparta), pretese che Potidea rompesse i rapporti con Sparta, ed escluse con un decreto Megara (alleata di Sparta) dai mercati della Lega. Nel 431 Atene rifiutò di ritirare tale decreto, e scoppiò così una guerra di 25 anni dopo un cinquantennio di pace. Lo scontro fu anche tra due opposte forme di governo, e fu combattuto anche all’interno delle fazioni create nelle poleis. Gli spartani invasero l’Attica e la devastarono. Dopo il primo anno di guerra scoppiò la peste e lo stesso Pericle ne morì. Lo succedette Cleone, che faceva leva sui suoi interessi. Nel 425 gli ateniesi occuparono Sfacteria e gli spartani che la presidiavano. Il comandante Brasida si impadronì della Grecia settentrionale ma cadde nel 422 ad Anfipoli. Ad Atene Nicia indusse ad accettare la pace, stipulata nel 421. Questa prima fase della guerra è chiamata “guerra archidamica”. Nel 415 gli ateniesi vengono inviati a Melo, isola neutrale, per costringerla ad entrare nella lega. L’ateniese Alcibiade convinse l’anno precedente ad aiutare Segesta, impegnata in una guerra contro Siracusa. Furono inviati 7000 soldati in Sicilia, comandati da Nicia (contrario a ciò), Alcibiade e Lamaco. Poco prima della partenza alcune statue di Ermes furono mutilate, e qualcuno accusò Alcibiade, che anche se negò fu mandato ugualmente in Sicilia. Egli preferì poi fuggire e diventare il consigliere di Sparta. La flotta ateniese fu sconfitta nel 413. Numerose città della lega disertarono e il re della Persia approfittò di ciò alleandosi con gli Spartani. Usando il tesoro della lega, Atene allestì una nuova flotta. Nel 411 ci fu un colpo di Stato ad opera dei conservatori, che abolirono la costituzione democratica. Alcibiade si riappacifica con gli ateniesi e ristabilisce la democrazia. La flotta ateniese vince nella battaglia alle isole Arginuse nel 406, ma viene poi sconfitta a Egospotami. Nel 404 lo spartano Lisandro blocca Atene, che è costretta ad abbattere le Lunghe Mura e a rinunciare alla sua flotta.

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Messaggioda giada » 13 apr 2012, 10:25

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