La costituzione degli ateniesi, di anonimo

Messaggioda Azanatos1992 » 6 mag 2012, 12:55

La Costituzione degli Ateniesi
Il governo dei peggiori1-9

[1] Περὶ δὲ τῆς Ἀθηναίων πολιτείας, ὅτι μὲν εἵλοντο¹ τοῦτον τὸν τρόπον τῆς πολιτείας οὐκ ἐπαινῶ διὰ τόδε², ὅτι ταῦθ' ἑλόμενοι εἵλοντο³ τοὺς πονηροὺς ἄμεινον πράττειν⁴ ἢ τοὺς χρηστούς· διὰ μὲν οὖν τοῦτο οὐκ ἐπαινῶ. ἐπεὶ δὲ ταῦτα ἔδοξεν⁵ οὕτως αὐτοῖς, ὡς⁶ εὖ διασῴζονται τὴν πολιτείαν καὶ τἆλλα διαπράττονται ἃ δοκοῦσιν ἁμαρτάνειν τοῖς ἄλλοις Ἕλλησι, τοῦτ' ἀποδείξω.

¹ ὅτι μὲν εἵλοντο Dichiarativa retta da οὐκ ἐπαινῶ, con oti in posizione prolettica, eilonto è aoristo
² διὰ τόδε Complemento di causa prolettico del successivo oti eilonto che questa volta ha valore causale
³ ἑλόμενοι εἵλοντο poliptoto
⁴pratto costruito con avverbio ha valore intransitivo
⁵Uso assoluto di dokeo con dativo della persona (sogg è tauta)
⁶os prolettico che introduce 2 dichiarative il cui verbo è ἀποδείξω. Che è futuro di apodeiknumi.

[1]Per quanto riguarda la Costituzione degli Ateniesi, non approvo che abbiano scelto questo modo di governarsi per questo, che la canaglia stesse meglio della gente per bene: per questo certamente non approvo ciò. Ma poiché essi hanno deciso in questo modo, voglio dimostrare che difendono bene il loro sistema politico e che fanno tutte le restanti cose, per le quali sembrano sbagliare tutti gli altri Greci.

[2] Πρῶτον μὲν οὖν τοῦτο ἐρῶ¹, ὅτι δικαίως ‹δοκοῦσιν²› αὐτόθι [καὶ] οἱ πένητες καὶ ὁ δῆμος πλέον ἔχειν τῶν γενναίων καὶ τῶν πλουσίων³ διὰ τόδε, ὅτι ὁ δῆμός ἐστιν ὁ ἐλαύνων τὰς ναῦς καὶ ὁ τὴν δύναμιν περιτιθεὶς⁴ τῇ πόλει, καὶ οἱ κυβερνῆται καὶ οἱ κελευσταὶ καὶ οἱ πεντηκόνταρχοι καὶ οἱ πρῳρᾶται καὶ οἱ ναυπηγοί, οὗτοί εἰσιν οἱ τὴν δύναμιν περιτιθέντες τῇ πόλει πολὺ μᾶλλον ἢ οἱ ὁπλῖται καὶ οἱ γενναῖοι καὶ οἱ χρηστοί. ἐπειδὴ οὖν ταῦτα οὕτως ἔχει⁵, δοκεῖ δίκαιον εἶναι πᾶσι τῶν ἀρχῶν μετεῖναι ἔν τε τῷ κλήρῳ καὶ ἐν τῇ χειροτονίᾳ, καὶ λέγειν ἐξεῖναι τῷ βουλομένῳ τῶν πολιτῶν.

¹ Πρῶτον μὲν οὖν τοῦτο ἐρῶ Altro caso di prolessi. Ero è futuro dalla radice er dei vera dicendi e regge oti dichiarativo
² δοκοῦσιν costruzione personale nominativo+infinito con soggeto penetes e demos
³ γενναίων καὶ τῶν πλουσίων genitivi di paragone dipendenti da pleon la disposizione dei quattro termini avviene secondo lo schema del chiasmo (penetes+plousion/demos+gennaion)
⁴ὁ ἐλαύνων… o περιτιθεὶς due participi sostantivati
⁵Uso intransitivo di exo

[2]Certamente per prima cosa dirò questo, che è giusto che là i poveri e il popolo sembrino contare più dei nobili e dei ricchi per questo, ossia che è il popolo colui che manda avanti le navi e conferisce la forza alla città, e i timonieri, i capi dei rematori, i comandanti in seconda, i manovratori, i carpentieri, questi sono coloro che conferiscono forza alla città, molto più degli opliti, dei nobili, della gente per bene. Poiché dunque le cose stanno così, sembra essere giusto che tutti prendano parte alle cariche per sorteggio e per alzata di mano e che sia lecito parlare per chi voglia dei cittadini.

[3]ἔπειτα ὁπόσαι¹ μὲν σωτηρίαν φέρουσι τῶν ἀρχῶν χρησταὶ οὖσαι καὶ μὴ χρησταὶ κίνδυνον τῷ δήμῳ ἅπαντι, τούτων μὲν τῶν ἀρχῶν οὐδὲν δεῖται ὁ δῆμος μετεῖναι· οὔτε τῶν στρατηγιῶν κλήρῳ οἴονταί σφισι χρῆναι μετεῖναι οὔτε τῶν ἱππαρχιῶν· γιγνώσκει γὰρ ὁ δῆμος ὅτι πλείω ὠφελεῖται ἐν τῷ μὴ αὐτὸς ἄρχειν³ ταύτας τὰς ἀρχάς, ἀλλ' ἐᾶν⁴ τοὺς δυνατωτάτους ἄρχειν· ὁπόσαι⁵ δ' εἰσὶν ἀρχαὶ μισθοφορίας ἕνεκα⁶ καὶ ὠφελείας εἰς τὸν οἶκον, [4] ταύτας ζητεῖ ὁ δῆμος ἄρχειν.

¹ ὁπόσαι pronome relativo in posizione prolettica da cui dipende il partitivo ton arxon.
² γιγνώσκει regge oti dichiarativo
³ ἄρχειν infinito sostantivato con soggetto autos che è soggetto anche di ofeleitai
⁴ ἐᾶν infinito da eao regge la successiva infinitiva
⁵ ὁπόσαι nuova prolessi, questa volta di tautas
⁶costruzione di eneka con genitivo con valore di causa finale

[3]Poi quelle cariche che se ben amministrate assicurano la salvezza per tutto il popolo, se male amministrate comportano rischi, il popolo non chiede affatto di prendere parte a queste – né di cariche da stratego, né di ipparco- il popolo riconosce che è più vantaggioso per lui non esercitare personalmente questi incarichi, ma lasciar governare i più capaci, ma quante sono le cariche per ottenere una paga e un profitto, queste il popolo cerca di esercitare.

[4]ἔπειτα δὲ ὃ ἔνιοι θαυμάζουσιν ὅτι πανταχοῦ πλέον νέμουσι τοῖς πονηροῖς καὶ πένησι καὶ δημοτικοῖς ἢ τοῖς χρηστοῖς, ἐν αὐτῷ τούτῳ φανοῦνται¹ τὴν δημοκρατίαν διασῴζοντες. οἱ μὲν γὰρ πένητες καὶ οἱ δημόται καὶ οἱ χείρους εὖ πράττοντες² καὶ πολλοὶ οἱ τοιοῦτοι γιγνόμενοι τὴν δημοκρατίαν αὔξουσιν· ἐὰν δὲ εὖ πράττωσιν³ οἱ πλούσιοι καὶ οἱ χρηστοί, ἰσχυρὸν τὸ ἐναντίον σφίσιν αὐτοῖς καθιστᾶσιν οἱ δημοτικοί.

¹ φανοῦνται costrutto di fainomai con participio predicativo (διασῴζοντες). Il verbo reggente conferisce all’azione l’idea dell’evidenza, resa in traduzione in modo impersonale.
² εὖ πράττοντες participio ipotetico, mentre il successivo gignomenoi ha piuttosto valore causale
³ ἐὰν δὲ εὖ πράττωσιν ipotesi eventuale al congiuntivo ,legata per antitesi e variatio al precedente participio.

[4] Inoltre ciò di cui alcuni si meravigliano, ossia il fatto che danno più potere ai malvagi ai poveri e ai popolani, piuttosto che alla gente per bene, proprio in questo si vedrà che salvaguardano la democrazia. Infatti sono i poveri, i popolani e i peggiori che stando bene rafforzeranno la democrazia –poiché sono anche la maggioranza. Qualora i ricchi e le persone per bene stessero bene, questi rafforzerebbero la parte avversaria con la loro natura.

[5] ἔστι δὲ πάσῃ γῇ τὸ βέλτιστον ἐναντίον τῇ δημοκρατίᾳ: ἐν γὰρ τοῖς βελτίστοις ἔνι ἀκολασία τε ὀλιγίστη καὶ ἀδικία, ἀκρίβεια δὲ πλείστη εἰς τὰ χρηστά, ἐν δὲ τῷ δήμῳ ἀμαθία τε πλείστη καὶ ἀταξία καὶ πονηρία: ἥ τε γὰρ πενία αὐτοὺς μᾶλλον ἄγει ἐπὶ τὰ αἰσχρὰ καὶ ἡ ἀπαιδευσία καὶ ἡ ἀμαθία <ἡ>¹ δι᾽ ἔνδειαν χρημάτων ἐνίοις τῶν ἀνθρώπων.

¹articolo necessario perché il complemento che segue risulti in posizione attributiva rispetto ad amazia.

[5] In tutta la terra i migliori della società sono nemici della democrazia, dato che tra i migliori minima è l’intemperanza e l’ingiustizia, moltissima la precisione nel ricercare il meglio, mentre tra il popolo vi è tantissima ignoranza, disordine e cattiva qualità. La povertà infatti spinge soprattutto loro verso l’immoralità, cos’ come fanno l’incultura e l’ignoranza attraverso l’indigenza di ricchezze che nasce da alcuni degli uomini.

[6] εἴποι δ᾽ ἄν τις¹ ὡς ἐχρῆν² αὐτοὺς μὴ ἐᾶν λέγειν πάντας ἑξῆς μηδὲ βουλεύειν, ἀλλὰ τοὺς δεξιωτάτους καὶ ἄνδρας ἀρίστους. οἱ δὲ καὶ ἐν τούτῳ ἄριστα βουλεύονται ἐῶντες καὶ τοὺς πονηροὺς λέγειν. εἰ μὲν γὰρ οἱ χρηστοὶ ἔλεγον καὶ ἐβουλεύοντο³, τοῖς ὁμοίοις σφίσιν αὐτοῖς ἦν ἀγαθά, τοῖς δὲ δημοτικοῖς οὐκ ἀγαθά: νῦν δὲ λέγων⁴ ὁ βουλόμενος ἀναστάς⁴, ἄνθρωπος πονηρός, ἐξευρίσκει τὸ ἀγαθὸν αὑτῷ τε καὶ τοῖς ὁμοίοις αὑτῷ.

¹Ottativo potenziale, Canfore sostiene si tratti di un ipotetico interlocutore che muove un obiezione.
²Dichiarativa dipendente da eipoi anch’essa impersonale
³εἰ ἔλεγον ἐβουλεύοντο Protasi di un periodo ipotetico dell’irrealtà, la cui apodosi è i successivo en
⁴Participi congiunti

[6]Qualcuno potrebbe dire che non si sarebbe dovuto lasciar parlare tutti loro senza eccezione e lasciarli partecipare al consiglio, ma solo gli uomini migliori e più meritevoli. Ma essi a tal proposito si regolano al meglio lasciando parlare anche la plebaglia. Se infatti decidessero e parlassero solo gli aristocratici, gioverebbero ai loro simili, ma non ai democratici; dunque chiunque voglia, alzandosi in piedi, anche un plebeo, persegue l’utile per sé e per i suoi pari.

[7] εἴποι τις ἄν¹, —τί ἂν οὖν² γνοίη ἀγαθὸν αὑτῷ ἢ τῷ δήμῳ τοιοῦτος ἄνθρωπος; οἱ δὲ γιγνώσκουσιν ὅτι ἡ τούτου ἀμαθία καὶ πονηρία καὶ εὔνοια μᾶλλον λυσιτελεῖ ἢ ἡ τοῦ χρηστοῦ ἀρετὴ καὶ σοφία καὶ κακόνοια.

¹come prima
² τί ἂν οὖν² γνοίη ἀγαθὸν interrogativa diretta con ottativo potenziale da gignosco. Auto è riflessivo

[7]Si potrebbe poi dire quale bene un uomo del genere può conoscere per se stesso e per il popolo? Gli Ateniesi sanno che la mancata considerazione di questo, la povertà e la benevolenza, convengono di più rispetto al valore di un onesto, alla saggezza e alla malevolenza.

[8] εἴη μὲν οὖν ἂν¹ πόλις οὐκ ἀπὸ τοιούτων διαιτημάτων ἡ βελτίστη, ἀλλ᾽ ἡ δημοκρατία μάλιστ᾽ ἂν σῴζοιτο οὕτως. ὁ γὰρ δῆμος βούλεται οὐκ² εὐνομουμένης τῆς πόλεως αὐτὸς δουλεύειν, ἀλλ᾽ ἐλεύθερος εἶναι καὶ ἄρχειν, τῆς δὲ κακονομίας αὐτῷ ὀλίγον μέλει³: ὃ⁴ γὰρ σὺ νομίζεις⁴ οὐκ εὐνομεῖσθαι⁴, αὐτὸς ἀπὸ τούτου ἰσχύει ὁ δῆμος καὶ ἐλεύθερός ἐστιν.

¹Ottativo potenziale
²Anastrofe, ne dipendono i tre infiniti douleuein , einai arxein
³verbo impersonale costrutio con dativo di interesse auto
⁴prolessi del relativo ripreso dopo da apo touto


[8]Quindi, una città con questa organizzazione non può essere certo la migliore, ma così la democrazia si conserva nel modo migliore. Infatti il popolo non vuole essere lui stesso schiavo di una città ben gestita, ma essere libero e governare, e gli importa poco del malgoverno; ciò che tu ritieni non essere ben governato, da ciò il popolo stesso trae forza e diventa libero.

[9] εἰ δ᾽ εὐνομίαν ζητεῖς, πρῶτα μὲν ὄψει¹ τοὺς δεξιωτάτους αὐτοῖς τοὺς νόμους τιθέντας: ἔπειτα κολάσουσιν οἱ χρηστοὶ τοὺς πονηροὺς καὶ βουλεύσουσιν οἱ χρηστοὶ περὶ τῆς πόλεως καὶ οὐκ ἐάσουσι μαινομένους² ἀνθρώπους² βουλεύειν οὐδὲ λέγειν οὐδὲ ἐκκλησιάζειν. ἀπὸ τούτων τοίνυν τῶν ἀγαθῶν τάχιστ᾽ ἂν ὁ δῆμος εἰς δουλείαν καταπέσοι⁴.

¹εἰ ζητεῖς μὲν ὄψει periodo ipotetico della relatà, con apodosi al futuro. Ofeie un verba videndi e ha costruzione con il participio predicativo tizentas. Il periodo prosegue al futuro rimanendo all’interno dell’ipotesi impostata.
²participio attributivo
³tutti gli infiniti dipendono da easousi
⁴conferisce valore potenziale

[9] Se cerchi un buon governo, per prima cosa capirai che i più capaci dovranno imporre leggi per se stessi, in secondo luogo che saranno i nobili a punire la plebaglia, a prendere decisioni riguardo alla città, e non a non permettere che uomini scellerati governino, parlino o presiedano l’assemblea. Di conseguenza, a partire da questi benefici il popolo cadrebbe subito in schiavitù.

Schiavi e meteci 10-12
[10] τῶν δούλων δ᾽ αὖ καὶ τῶν μετοίκων πλείστη ἐστὶν Ἀθήνησιν ἀκολασία, καὶ οὔτε πατάξαι ἔξεστιν αὐτόθι οὔτε ὑπεκστήσεταί σοι ὁ δοῦλος. οὗ δ᾽ ἕνεκέν¹ ἐστι τοῦτο ἐπιχώριον ἐγὼ φράσω. εἰ νόμος ἦν² τὸν δοῦλον ὑπὸ τοῦ ἐλευθέρου τύπτεσθαι ἢ τὸν μέτοικον ἢ τὸν ἀπελεύθερον, πολλάκις ἂν οἰηθεὶς³ εἶναι τὸν Ἀθηναῖον δοῦλον ἐπάταξεν ἄν: ἐσθῆτά τε γὰρ οὐδὲν βελτίων ὁ δῆμος αὐτόθι ἢ οἱ δοῦλοι καὶ οἱ μέτοικοι καὶ τὰ εἴδη οὐδὲν βελτίους εἰσίν.
¹Prolessi dell’interrogativa dipendente da fraso
²Protasi di periodo ipotetico dell’irrealtà, con indicativo di tempo storico
³ἂν οἰηθεὶς… ἐπάταξεν oiozeis è participio aoristo da oiomai. I due av sono in realtà uno solo, da accompagnare a epataxen che assume così valore di apodosi del periodo ipotetico.
[10] La sfrontatezza degli schiavi e dei meteci è massima ad Atene, tuttavia lì non è possibile punirli, e lo schiavo non cederà il passo davanti a te. Io esporrò per quale motivo ciò è tipico del paese. Se fosse stabilito per legge che uno schiavo o meteco o liberto può essere punito da uno libero, spesso si percuoterebbe un cittadino ateniese, pensando che sia uno schiavo: là il popolo non è affatto migliore nel modo di vestire, né schiavi e meteci sono migliori nell’aspetto.
[11] εἰ δέ τις καὶ τοῦτο θαυμάζει¹, ὅτι ἐῶσι τοὺς δούλους τρυφᾶν αὐτόθι καὶ μεγαλοπρεπῶς διαιτᾶσθαι ἐνίους, καὶ τοῦτο² γνώμῃ φανεῖεν ἂν³ ποιοῦντες. ὅπου γὰρ ναυτικὴ δύναμίς ἐστιν, ἀπὸ χρημάτων ἀνάγκη⁴ τοῖς ἀνδραπόδοις δουλεύειν⁴, ἵνα λαμβάνωμεν <ὧν>⁵ πράττῃ τὰς ἀποφοράς, καὶ ἐλευθέρους ἀφιέναι⁴. ὅπου δ᾽ εἰσὶ πλούσιοι δοῦλοι, οὐκέτι ἐνταῦθα λυσιτελεῖ τὸν ἐμὸν δοῦλον σὲ δεδιέναι: ἐν δὲ τῇ Λακεδαίμονι ὁ ἐμὸς δοῦλος σ᾽ ἐδεδοίκει: ἐὰν δὲ δεδίῃ ὁ σὸς δοῦλος ἐμέ⁶, κινδυνεύσει καὶ τὰ χρήματα διδόναι τὰ ἑαυτοῦ ὥστε μὴ κινδυνεύειν⁷ περὶ ἑαυτοῦ.
¹Periodo ipotetico della realtà + prolessi di touto
²Epanalettico di oti
³Ottativo aoristo potenziale
⁴Regge i due infiniti segnati
⁵Relativa eventuale al congiuntivo
⁶iptesi eventuale
⁷Consecutiva soggettiva all’infinito
[11] Se ci si meraviglia anche di questo, che là consentono agli schiavi di vivere bene e talvolta anche nel lusso, anche questo potrebbe apparire che lo facciano a ragion veduta. Dove infatti esiste una potenza navale, a causa delle ricchezze è necessario essere schiavi dei servi, per ragioni economiche perché io prenda i proventi dalle cose prodotte dallo schiavo. Dove gli schiavi sono ricchi, allora non è più utile che il mio schiavo ti tema. A sparta il mio schiavo ti teme, ma se il tuo schiavo mi temesse (qui), correrebbe il rischio di dare il suo denaro per non mettere a rischio la sua vita.
[11]Se qualcuno si stupisce anche di questo, che là gli schiavi conducano una vita agiata, e alcuni addirittura vivano nel lusso, anche a ragion veduta si può dimostrare che fanno questo. Infatti dove c’è una flotta è necessario, per ragioni economiche, essere schiavi degli schiavi, per riscuotere i proventi delle attività che pratica, e lasciarli liberi. Laddove ci sono schiavi ricchi, là non è necessario che il mio schiavo abbia paura di te; ma a Sparta il mio schiavo aveva paura di te; se il tuo schiavo avrà paura di me, rischierebbe di consegnare anche il suo denaro pur di non correre rischi.
[12] διὰ τοῦτ᾽ οὖν ἰσηγορίαν καὶ τοῖς δούλοις πρὸς τοὺς ἐλευθέρους ἐποιήσαμεν—καὶ τοῖς μετοίκοις πρὸς τοὺς ἀστούς, διότι δεῖται ἡ πόλις μετοίκων διά τε τὸ πλῆθος τῶν τεχνῶν καὶ διὰ τὸ ναυτικόν: διὰ τοῦτο οὖν καὶ τοῖς μετοίκοις εἰκότως τὴν ἰσηγορίαν ἐποιήσαμεν.
[12]Dunque per questo motivo abbiamo concesso agli schiavi diritti pari a quelli degli uomini liberi, e ai meteci diritti pari a quelli dei cittadini, perché la città ha bisogno di meteci, per il grande numero di mestieri e per la flotta; per questo motivo dunque abbiamo concesso opportunamente piena libertà anche ai meteci.
Gli alleati 14-15
[14] περὶ δὲ τῶν συμμάχων, ὅτι ἐκπλέοντες συκοφαντοῦσιν ὡς δοκοῦσι καὶ μισοῦσι τοὺς χρηστούς, —γιγνώσκοντες ὅτι μισεῖσθαι μὲν ἀνάγκη τὸν ἄρχοντα ὑπὸ τοῦ ἀρχομένου, εἰ δὲ ἰσχύσουσιν¹ οἱ πλούσιοι καὶ οἱ χρηστοὶ ἐν ταῖς πόλεσιν, ὀλίγιστον χρόνον² ἡ ἀρχὴ ἔσται τοῦ δήμου τοῦ Ἀθήνησι, διὰ ταῦτα οὖν τοὺς μὲν χρηστοὺς ἀτιμοῦσι καὶ χρήματα ἀφαιροῦνται καὶ ἐξελαύνονται καὶ ἀποκτείνουσι, τοὺς δὲ πονηροὺς αὔξουσιν. οἱ δὲ χρηστοὶ Ἀθηναίων τοὺς χρηστοὺς ἐν ταῖς συμμαχίσι πόλεσι σῴζουσι, γιγνώσκοντες ὅτι³ σφίσιν ἀγαθόν ἐστι³ τοὺς βελτίστους σῴζειν ἀεὶ ἐν ταῖς πόλεσιν.
¹Ipotesi della realtà al futuro con apodosi estai, pur essendo dipendente da oti, l’intero periodo ipotetico presenti i modi e i tempi che avrebbe se fosse indipendente.
²Accusativo di tempo continuato
³dichiarativa dipendente da gignoscontes
[14] Per quanto riguarda gli alleati, senza mettersi per mare inventano accuse come vogliono e odiano gli aristocratici – sapendo che è inevitabile che chi comanda sia odiato da quello sottomesso, e che se i ricchi e gli aristocratici si rafforzeranno nelle città, il potere resterebbe nelle mani del popolo ateniese per pochissimo tempo; per queste ragioni dunque privano gli aristocratici dei diritti civili, confiscano i loro beni e li mandano in esilio e li uccidono, favoriscono i malvagi. D’altra parte gli aristocratici ateniesi salvaguardano gli aristocratici nelle altre città alleate, sapendo che per loro è un bene salvaguardare sempre i migliori nelle città.
[15] εἴποι δέ τις ἂν ὅτι ἰσχύς¹ ἐστιν αὕτη¹ Ἀθηναίων, ἐὰν οἱ σύμμαχοι δυνατοὶ ὦσι χρήματα εἰσφέρειν. τοῖς δὲ δημοτικοῖς δοκεῖ μεῖζον ἀγαθὸν εἶναι τὰ τῶν συμμάχων χρήματα ἕνα ἕκαστον Ἀθηναίων ἔχειν, ἐκείνους δὲ ὅσον ζῆν, καὶ ἐργάζεσθαι ἀδυνάτους ὄντας ἐπιβουλεύειν.
• ἰσχύς…αὕτη Prolessi rispetto al successivo ἐὰν che intruduce un ipotesi della eventualità
• δυνατοὶ aggettivo verbale di dunamai, regge l’infinito χρήματα εἰσφέρειν
• ἕνα ἕκαστον… ἔχειν infinitiva soggettiva
• ζῆν, καὶ ἐργάζεσθαι infiniti finali retti da ὅσον

[15]Qualcuno potrebbe dire che questa stessa è la forza degli ateniesi, se gli alleati siano in gradi di versare i tributi. Per il popolo invece sembra essere un bene maggiore che ciascuno degli ateniesi si impossessi individualmente dei beni degli alleati, mentre quelli lavorino quanto basta per vivere senza aver la possibilità di tramare insidie.

I processi

[16] δοκεῖ δὲ ὁ δῆμος ὁ Ἀθηναίων καὶ ἐν τῷδε κακῶς βουλεύεσθαι, ὅτι τοὺς συμμάχους ἀναγκάζουσι πλεῖν ἐπὶ δίκας Ἀθήναζε. οἱ δὲ ἀντιλογίζονται ὅσα ἐν τούτῳ ἔνι ἀγαθὰ τῷ δήμῳ τῷ Ἀθηναίων: πρῶτον μὲν ἀπὸ τῶν πρυτανείων τὸν μισθὸν δι᾽ ἐνιαυτοῦ λαμβάνειν: εἶτ᾽ οἴκοι καθήμενοι ἄνευ νεῶν ἔκπλου διοικοῦσι τὰς πόλεις τὰς συμμαχίδας, καὶ τοὺς μὲν τοῦ δήμου σῴζουσι, τοὺς δ᾽ ἐναντίους ἀπολλύουσιν ἐν τοῖς δικαστηρίοις: εἰ δὲ οἴκοι εἶχον ἕκαστοι τὰς δίκας, ἅτε ἀχθόμενοι Ἀθηναίοις τούτους ἂν σφῶν αὐτῶν ἀπώλλυσαν οἵτινες φίλοι μάλιστα ἦσαν Ἀθηναίων τῷ δήμῳ.
• ἐπὶ δίκας complemento di fine, dike è espresso per metonimia (giustizia)
• εἰ δὲ οἴκοι.. δίκας periodo ipotetico dell’irrealtà con l’imperfetto indicativo, soggetto logico sono gli alleati
• ἅτε ἀχθόμενοι Ἀθηναίοις proposizione causale oggettiva espressa con ἅτε e participio congiunto
• τούτους ἂν… ἀπώλλυσαν Apodosi del periodo ipotetico con aoristo
[16]Il popolo Ateniese sembra mal deliberare anche per quanto riguarda la seguente considerazione, ovvero che costringono gli alleati a recarsi per mare ad Atene per partecipare a processi. Ma essi ribattono che tutto questo torna a vantaggio del popolo di Atene: Innanzi tutto ogni anno traggono la retribuzione dai depositi giudiziari; inoltre restando in patria, senza partire con le navi, amministrano le città alleate, e da un lato nei tribunali assolvono i democratici, dall’altro condannano i loro avversari. Se invece tutti potessero tenere i processi nella propria patria, perché hanno in odio gli ateniesi, condannerebbero quelli di loro che sono soprattutto sostenitori del popolo ateniese.



[17] πρὸς δὲ τούτοις ὁ δῆμος τῶν Ἀθηναίων τάδε κερδαίνει τῶν δικῶν Ἀθήνησιν οὐσῶν τοῖς συμμάχοις. πρῶτον μὲν γὰρ ἡ ἑκατοστὴ τῇ πόλει πλείων ἡ ἐν Πειραιεῖ:
• τῶν δικῶν genitivo ablativale con valore di complemento di origine.
• πρῶτον gli avverbi scandiscono il periodo in 4 cola paralleli
[17]Inoltre, il popolo ateniese trae questi profitti da processi che si tengono ad Atene agli alleati: per prima cosa è maggiore per la città la centesima del Pireo
[18] ἔπειτα εἴ τῳ συνοικία ἐστίν, ἄμεινον πράττει: ἔπειτα εἴ τῳ ζεῦγός ἐστιν ἢ ἀνδράποδον μισθοφοροῦν: ἔπειτα οἱ κήρυκες ἄμεινον πράττουσι διὰ τὰς ἐπιδημίας τὰς τῶν συμμάχων. πρὸς δὲ τούτοις, εἰ μὲν μὴ ἐπὶ δίκας ᾔεσαν οἱ σύμμαχοι, τοὺς ἐκπλέοντας Ἀθηναίων ἐτίμων ἂν μόνους, τούς τε στρατηγοὺς καὶ τοὺς τριηράρχους καὶ πρέσβεις: νῦν δ᾽ ἠνάγκασται τὸν δῆμον κολακεύειν τὸν Ἀθηναίων εἷς ἕκαστος τῶν συμμάχων, γιγνώσκων ὅτι δεῖ [μὲν] ἀφικόμενον Ἀθήναζε δίκην δοῦναι καὶ λαβεῖν οὐκ ἐν ἄλλοις τισὶν ἀλλ᾽ ἐν τῷ δήμῳ, ὅς ἐστι δὴ νόμος Ἀθήνησι: καὶ ἀντιβολῆσαι ἀναγκάζεται ἐν τοῖς δικαστηρίοις καὶ εἰσιόντος του ἐπιλαμβάνεσθαι τῆς χειρός. διὰ τοῦτο οὖν οἱ σύμμαχοι δοῦλοι τοῦ δήμου τῶν Ἀθηναίων καθεστᾶσι μᾶλλον.
• εἴ τῳ συνοικία ἐστίν dativo di possesso con to, forma enclitica di tinì
• εἰ μὲν μὴ… ᾔεσαν protasi dell’irrealtà con imperfetto di eimi e soggetto gli alleati. Lìapodosi è data da ἐτίμων ἂν
• τοὺς ἐκπλέοντας… μόνους struttura di participio sostantivato, l’aggettivo monous è in posizione predicativo e ha quindi valore avverbiale
• εἰσιόντος… χειρός Genitivo assoluto con participio da eiseimi
[18] In secondo luogo se qualcuno ha una casa, ci guadagna; se ha una coppia di animali o uno schiavo, lo affitta; anche gli araldi ci guadagnano per la venuta degli alleati.Inoltre, se gli alleati non venissero per le cause, onorerebbero solo gli Ateniesi costretti a spostarsi, cioè gli strateghi, i trierarchi e gli ambasciatori: ora, invece, ognuno degli alleati si trova costretto ad adulare il popolo di Atene, ben sapendo che bisogna andare ad Atene a presentare una denuncia o a sostenere un’accusa non presso qualcun altro, ma davanti al popolo, che ad Atene è la legge. E nei tribunali sono costretti a presentarsi e a stringere la mano a chiunque entri. Perciò gli alleati sono piuttosto gli schiavi del popolo ateniese.
Le feste 9-10
[9]Per quanto riguarda sacrifici, vittime, feste e templi, il popolo sapendo che non è possibile per ciascuno dei poveri banchettare, istituire sacrifici e farli, e abitare una città bella e grande, trovò in che modo avere tutto questo. Dunque la città compie molti sacrifici a spese pubbliche; e il popolo è colui che banchetta e spartisce i sacrifici.
• Thusias…kai temene = accusativi di relazione. Thusia è deverbativo da zuo designa il sacrificio cruento seguito dal pasto rituale.
• Ouk oion te estin = dichiarativa introdotta da otie dipendente da gnous
• Oto tropo…tauta= interrogativa indiretta dipendente da exeuren, il verbo al futuro mostra anche in questo caso la mancanza di consecutio temporum
• Dialagkanon = participio sostantivato come il precedente euokoumenos
[10]Solo alcuni ricchi possiedono privatamente ginnasi bagni e spogliatoi, mentre il popolo stesso edifica per sé privatamente molte palestre, spogliatoi e bagni; la massa gode di più di questi beni rispetto i pochi e i fortunati.
• Tois men plousiois…eniois = dativo di possesso con l’aggettivo in posizione predicativa
• Pleio…apolauei = struttura comparativo completata da successivo “n”
Atene centro dei commerci 11-12
[11] Sono gli unici tra i Greci e i barbari a poter possedere la ricchezza. Se infatti una città è ricca di legname per imbarcazioni, dove lo venderà, se non obbedisce a chi controlla i mari? E ancora, se una città abbonda di ferro, bronzo o lino, dove li venderà, se non obbedisce a chi ha il controllo dei mari? Eppure le mie navi sono fatte di queste materie, del legno di un posto, del ferro di quel posto, del bronzo di quell’altro, del lino di quell’altro, della cera di quell’altro ancora.
• Monoi …ekein = costruzione già incontrata di oios te eimi con infinito consecutivo, l’aggettivo monoi è in posizione predicativa
• Ei…ploutei= protasi della realtà all’indicativo
• Xulois naupegesimois = dativo di abbondanza retto da ploutei
• Poi diazesetai = interrogativa indiretta e apodosi del periodo ipotetico il verbo è futuro da diatizemi
• Ean me peise…thalattes= protasi dell’eventualità con congiuntivo aoristo
[12] Inoltre, non consentiranno di esportare altrove dove vi siano i nostri nemici oppure non potranno usare il mare. E io ottengo tutto questo grazie al mare, senza fare niente per terra: nessun’altra città possiede due di queste risorse, la stessa città non possiede sia legno che lino, ma dove c’è abbondanza di lino, la terra è povera e spoglia e neanche bronzo e ferro provengono dalla stessa città; neanche le altre due o tre materie si trovano in una sola città, ma l’una da una parte, l’altra altrove.
• Il soggetto di agein è dato dalla perifrasi “litine antipaloi emin eisin”
• Ouden…ek tes ges= participio congiunto con valore concessivo
• Mia polei= dativo di posesso

Azanatos1992

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Messaggioda *Yole* » 6 mag 2012, 14:57

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