storia dell' arte “Zona Absidale S. Apollinare in Classe

Messaggioda claudia » 18 mag 2012, 8:24

1. TITOLO: “Zona Absidale S. Apollinare in Classe”
AUTORE: incerto (finanziata da Giuliano Argentario per il vescovo Ursicino)
DATA: VI secolo d. C.
DATAZIONE: periodo Ostrogoto- Teodoriciano
TIPOLOGIA DELLA PIANTA: basilica a tre navate con un abside poligonale in corrispondenza della navata principale (più alzata rispetto alle due secondarie) affiancato da due cappelle absidate. La facciata è preceduta da un nartece che originariamente era un quadriportico. A sinistra della chiesa c’ è un campanile del IX secolo d. C.
TECNICHE: mosaico (composizione pittorica ottenuta mediante l'utilizzo di frammenti di materiali (tessere) di diversa natura e colore.), sistema architravato, sistema archivoltato (cupola).
LUOGO: Classe, Ravenna.
2. SOGGETTO ICONOGRAFICO: Nella parte superiore dell’ abside, che si estende orizzontalmente per tutta quanta la larghezza dell’ arco, è raffigurato un Cristo dentro un medaglione circolare . Ai suoi lati stanno i simboli alati dei quattro evangelisti: l'Aquila (Giovanni), l'Uomo alato (Matteo), il Leone (Marco), il Vitello (Luca). La zona sottostante presenta alle estremità le raffigurazioni di due città che hanno le mura adorne di pietre preziose: sono Gerusalemme e Betlemme ( città simbolo del cristianesimo), dalle quali escono i dodici apostoli sotto l'aspetto di agnelli. Sotto a queste si trovano le figure degli arcangeli Michele e Gabriele.Nella parte superiore un grande disco racchiude un cielo stellato nel quale campeggia una croce gemmata, che reca all'incrocio dei bracci il volto di Cristo. Attorno alla croce si possono contare 99 stelle,proprio come le 99 pecore nella parabola della “pecorella smarrita”.Se si guarda con maggiore attenzione alla sommità e alla base della croce si trovano due scritte: una in greco ( = acronimo che rappresenta la figura di cristo) e in latino ( salus mundi= salvezza del mondo); mentre ai lati delle braccia l’ alfa e l’ omega , rispettivamente la prima e l’ ultima lettera dell’ alfabeto Greco che simboleggiano l’ infinito.Sopra la croce si vede una mano che esce dalle nuvole,simboleggia la mano di Dio e la sua benedizione. Ai lati del disco, le figure di Elia e Mosè. I tre agnelli, che si trovano spostati un po’ verso il basso, proprio all'inizio della zona verde, con il muso rivolto verso la croce gemmata, simboleggiano gli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, i più cari a Gesù: tutta questa riproduzione è la rappresentazione della Trasfigurazione sul Monte Tabor. Nella zona più bassa si allarga una verde valle fiorita, con rocce, cespugli, piante e uccelli; come si può notare alcuni alberi sono tagliati, infatti questo bosco rappresentava proprio quello presente nel VI secolo a Classe che venne in maggior parte disboscato poiché il legno fosse riutilizzato per la costruire le navi che una volta approdavano numerose in questo porto(che ora dista 5km dal mare) . Al centro si erge solenne la figura di sant'Apollinare, primo vescovo di Ravenna, a cui è appunto dedicata la basilica ,con le braccia aperte in atteggiamento orante, cioè ritratto nel momento di innalzare le sue preghiere a Dio perché conceda la grazia ai fedeli affidati alla sua cura, qui rappresentati da dodici agnelli. Molto particolare è il modo in cui sono stati dipinti i 12 animali, infatti si può notare che alcuni hanno il manto più scuro ed altri più chiaro. Questi simboleggiano proprio i primi fedeli della chiesa di S.Apollinare, quelli con il manto chiaro sono quelli già battezzati, mentre quelli con il manto scuro devono ancora ricevere il sacramento. Negli spazi tra le finestre sono rappresentati quattro vescovi, fondatori delle principali basiliche ravennati: Ursicino, Orso, Severo ed Ecclesio, vestiti in abito sacerdotale e recanti un libro in mano.
3. ANALISI STILISTICA: tutto lo stile del catino absidale è tipicamente Bizantino. I soggetti umani (s. Apollinare, Cristo, gli evangelisti,…) hanno il tipico sovradimensionamento degli occhi, il naso stretto e lungo con una linea continua alle sopra ciglia e una bocca piccola in prospettiva al naso. le loro figure sono semplificate,naturalizzate, con un forte valore simbolico e bidimensionate dalla tecnica del chiaro-scuro. Anche le nuvole nelle quali sono immersi i simboli degli evangelisti sono molto stilizzate.Il prato è costituito da un piano verticale colorato in modo uniforme su cui sono rappresentati elementi stilizzati dai contorni netti e definiti (=pecorelle, alberi,..).Gli alberi e le pecorelle sono disposti in maniera simmetrica rispetto al Santo : sei pecore a sinistra e sei a destra , e 15 alberi a destra e 15 a sinistra. Questo conferisce all’ opera una maggiore simmetria creando un ritmo decorativo accentuato dalle greche fitomorfe che delineano l’ intera rappresentazione. In queste figure si sente molto la perdita della profondità, anche se vi sono piccoli accenni come la disposizione dei piedi di S. Apollinare e il gioco del chiaroscuro su alcune figure. Il colore più presente è sicuramente l’ oro che fa da sfondo; esso oltre a simboleggiare il paradiso conferisce più luminosità e preziosità all’opera.
4. CONTESTO STORICO :Morto Teodorico (526), la tolleranza degli imperatori bizantini verso gli ariani era ormai terminata (in applicazione del primo Concilio di Nicea) e con la salita al potere di Giustiniano, il nuovo imperatore iniziò le cosiddette guerre gotiche, che misero a ferro e fuoco la penisola italiana concludendosi nel 533 con l'unificazione nelle mani del basileus bizantino dell'Impero Occidentale e Orientale. Nel 554 Giustiniano dichiarava Ravenna capitale d'Italia: una posizione di primissima importanza, ma pur sempre sottoposta al potere di Costantinopoli. Una delle prime preoccupazioni dei bizantini fu quella di cancellare il ricordo dell'"usurpazione" ostrogota e dell'arianesimo. Per questo motivo anche nella basilica di S.Apollinare in Classe la scelta del tema è strettamente legata alla lotta all'arianesimo, esso infatti ribadisce il concetto della natura umana e divina di Gesù Cristo, quest'ultima negata dagli ariani. Inoltre la rappresentazione di Apollinare tra gli apostoli era una legittimazione per Massimiano come primo arcivescovo di una diocesi direttamente collegata ai primi seguaci di Cristo, essendo Apollinare, secondo la leggenda, discepolo di San Pietro. Restauri hanno permesso di scoprire una sinopia al di sotto dei mosaici, scoprendo come il tema decorativo, già con fiori, frutta e coppe con uccelli, venne completamente cambiato proprio in occasione della necessità di celebrare il cattolicesimo.

claudia

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Messaggioda *Yole* » 21 mag 2012, 13:16

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