LA figura di don abbondio promessi sposi ALESSANDRO MANZONI

Messaggioda Gaia111996 » 28 giu 2012, 9:48

Don abbondio
Don Abbondio è uno dei personaggi del famosissimo romanzo I PROMESSI SPOSI
Don Abbondio è uno dei rappresentanti del ceto ecclesiastico. Egli è un parroco di paese troppo preoccupato a risolvere i propri problemi per essere il punto di riferimento dei suoi compaesani. Presentazione Incontriamo don Abbondio nel I cap. del romanzo, dove Manzoni ci dà l’opportunità di comprendere meglio il personaggio grazie ad una breve digressione storica sulla sua vita. La storia di don Abbondio è la storia della sua paura e delle varie e diversissime manifestazioni attraverso le quali questa sua debolezza si rivela. Sotto tale aspetto, il personaggio viene studiato dall’autore con sottile penetrazione e sorridente arguzia, e con una tale sicurezza di tratti da fare di lui la figura più famosa del romanzo. La vita di don Abbondio si svolge tutta nell’orbita di un personaggio, Don Rodrigo, e sotto l’influsso di un incomodo difetto, la paura: paura quindi di Don Rodrigo, delle sue minacce e della sua forza. La nostra conoscenza di don Abbondio ha inizio quando, durante la sua famosa passeggiata serale, si incontra con due bravi di Don Rodrigo, e da lui ci congediamo quando, esultante per la morte del tiranno, si decide finalmente di unire i due giovani in matrimonio. Il Manzoni, nonostante l’uso dell’ironia come arma di disapprovazione per l’atteggiamento estrinseco di don Abbondio nei confronti della religione, in tutto il romanzo non è mai aspro con lui («il nostro don Abbondio»), poiché in caso contrario, l’asprezza avrebbe sminuito la comicità del personaggio. Egli fa strazio del suo personaggio ma nello stesso tempo è indulgente verso le sue debolezze. Tipo/individuo Don Abbondio non è un uomo cattivo, perché, per essere cattivi, occorre una buona dose di intraprendenza e coraggio, quasi quanta n’è richiesta per essere integralmente e cristianamente buoni. Ma don Abbondio non è neppure buono. Egli vive in un mondo tutto suo, costretto nella paura; soffre e si arrovella, e passa momenti che non si augurerebbero a nessuno. È un tipo, che non riesce a imparare dalle vicende che lo colpiscono. Egli non solo teme il pericolo, ma vede ostacoli e insidie anche dove non ci sono, e si crea pregiudizi e timori infondati, rinchiudendosi in un ottuso egoismo, che gli impedisce, nel modo più assoluto, di distinguere con serenità il bene dal male.

Gaia111996

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Messaggioda giada » 28 giu 2012, 10:31

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