da Leon_96 » 28 ago 2012, 14:21
la differenza è nell'interpretazione della sessualità,jung rifiuta il pansessualismo di freud e interpreta la libido come l'equivalente dell'energia psichica e vitale cioé cm una spinta,aspirazione,desiderio.un'altra differenza é il concetto di inconscio collettivo, freud parlava solo di inconscio personale o piú precisamente in quello infantile,jung dice che esiste un inconscio collettivo e cioé riunisce le immagini primordiali e metaindividuali della psiche che sn il frutto della ripetizione di situazioni identiche.le immagini primordiali le chiama archetipi ossia forme pure, ereditarie uguali per tutti.
Entrambi gli studiosi si sn affiancati allo studio della psicologia analitica. La differenza sostanziale si concentra nella considerazione dell'individuo, Jung a differenza di Freud scinde dall'individualismo sessuale e considera l'uomo in un'ottica + ampia, che nn sia solo frutto di una pulsione sessuale. In qst teoria l'essere umano, infatti, nn è esclusivamente mosso dalla casualità, ma spinto da origini innate, le quali nn possono essere sottovalutate per la creazione dell'identità personale, alla base c'è un atteggiamento finalistico, il quale impedisce all'individuo di sfociare nella disperazione di un passato insistente. Con Jung si valorizza la prospettiva futura e si libera l'uomo da influenze inconsce troppo laceranti per determinare un processo evolutivo costruttivo. Ovvio che, anche in qst caso, le origini pesano sulla condotta (PERSONALITà COLLETTIVA), nella sua teoria si individua un Io, un Inconscio personale e un Inconscio collettivo. L'Io è la mente cosciente, l'Inconscio personale composto da esperienze rimosse (complesso materno) e a differenza di Freud un inconscio collettivo, il quale influenza l'inconscio personale, si tratta di un residuo psichico di sviluppo, accumolatosi in seguito ad esperienze di innumerevoli generazioni. In seguito Jung parla anche di altri aspetti importanti, ma il fulcro del suo "tracciato" risiede nello spostamento, a differenza di Freud (ossessionato da tabù coercitivi), dell'energia di sviluppo individuale dai processi primitivi, a processi di differenziazione favoriti e incentivati dalla cultura, dalla spiritualità, insomma da valori postumi capaci di arricchire l'essere.