Appunti Federico II e Scuola Siciliana

Messaggioda sennaretta » 5 set 2012, 10:19

La Scuola Siciliana fu una corrente che produsse pensiero, arte e cultura. Si sviluppò in Sicilia presso la corte di Federico II di Svevia. L' impianto non fu accademico, nel senso che non si trattò di una Scuola in senso istituzionale - accademico, assumendo piuttosto contorni di corrente filosofico-letteraria. Rispetto alla lirica provenzale da cui si ispira non tratta temi politici o morali, ma si concentra sull' amor cortese o fin' amore. Sarebbe riduttivo quindi ricondurre alla dimensione della composizione poetica il rilievo della Scuola Siciliana che, tra i suoi aspetti rilevanti, annovera l' introduzione in Italia ed in Europa dello zero, la produzione di un corpo di leggi finalizzato alla giusta dimensione della proprietà terriera e, sul piano più propriamente letterario e poetico, la formalizzazione della struttura metrica del sonetto. Federico II di Svevia, oltre ad essere un sovrano illuminato, capace di alternare distensione e comprensione del punto di vista altrui (anche assecondando la presenza di più espressioni religiose all' interno del suo regno), certamente non esitava ad esercitare il pugno di ferro quando fosse necessario, secondo le necessità dell' epoca in cui si svolse la sua esperienza umana.

sennaretta

Utente GOLD
Utente GOLD
 
Risposte:

Messaggioda giada » 5 set 2012, 11:49

hai guadagnato 1 credito

giada

Site Admin
Site Admin
 

Messaggioda elena ele » 8 set 2012, 10:46

La Scuola Siciliana fu una corrente che produsse pensiero, arte e cultura. Si sviluppò in Sicilia presso la corte di Federico II di Svevia. L'impianto non fu accademico, nel senso che non si trattò di una Scuola in senso istituzionale-accademico, assumendo piuttosto contorni di corrente filosofico-letteraria. Rispetto alla lirica provenzale da cui si ispira non tratta temi politici o morali, ma si concentra sull'amor cortese o fin'amore. Sarebbe riduttivo quindi ricondurre alla dimensione della composizione poetica il rilievo della Scuola Siciliana che, tra i suoi aspetti rilevanti, annovera l'introduzione in Italia ed in Europa dello zero, la produzione di un corpo di leggi finalizzato alla giusta dimensione della proprietà terriera e, sul piano più propriamente letterario e poetico, la formalizzazione della struttura metrica del sonetto. Federico II di Svevia, oltre ad essere un sovrano illuminato, capace di alternare distensione e comprensione del punto di vista altrui (anche assecondando la presenza di più espressioni religiose all'interno del suo regno), certamente non esitava ad esercitare il pugno di ferro quando fosse necessario, secondo le necessità dell'epoca in cui si svolse la sua esperienza umana. È rimarchevole che sia riuscito a compiere una crociata, la sesta, senza combatterla, grazie a un sistema di ambasciate che scongiurarono lo scontro con il sultano al-Malik al-Kamil e che, trasformandosi in un incontro tra filosofi, condusse gli occidentali all'introduzione dello zero (per il tramite del dialogo tra gli esponenti della corte di al-Kamil e Leonardo Fibonacci, matematico pisano della corte di Federico II).
Fu un uomo molto colto, parlava infatti il tedesco, il francese (perché aveva madre normanna e padre svevo), conosceva il greco, il latino, l'arabo, il volgare siciliano che egli stesso volle valorizzare e l'ebraico tanto da essere nominato "stupor mundi", ovvero stupore del mondo. Fu molto tollerante verso molte religioni; fondò una scuola retorica a Capua, una medica a Salerno e un'Università a Napoli.
Federico II, incoronato imperatore a Roma da Onorio III (1220), non mantiene subito il primo impegno. Prima di indire la crociata egli vuole compiere nel regno di Sicilia un vasto programma di riforma politica.
Per stroncare le pretese dei baroni feudali, abbatte i castelli costruiti senza autorizzazione e ne innalza di propri, su tutto il territorio; protegge l'economia locale dalle speculazioni dei genovesi; crea l'Università di Napoli (famosa per gli studi giuridici) e quella di Salerno (prima per la medicina); finanzia gli studenti, obbligandoli però a iscriversi alle sue università; ferma la repressione dei mussulmani e li trasferisce nella colonia musulmana di Lucera, dove sono liberi, purché a lui fedeli. Nel 1231, promulga una raccolta di leggi (le costituzioni di Melfi), con cui dà ordine al regno e controlla i poteri amministrativo, legislativo e giudiziario. Ne risulta una nuova forma di Stato, laico, accentrato, burocratico che anticipa la struttura dei futuri Stati europei.
Sulla mentalità di Federico II, altro rilievo che può dare un'indicazione importante sul suo temperamento e la sua lungimiranza, occorre mettere in evidenza il progetto di riforma delle proprietà terriere che fu realizzato dal capuano Pier delle Vigne. Infine, va ricordato che fu letterato egli stesso, autore di un trattato di falconeria De arte venandi cum avibus, che è anche un libro simbolico e filosofico, e di alcuni componimenti poetici, ritrovabili nelle raccolte della Scuola siciliana. okbenfatto

elena ele

nuovo iscritto
nuovo iscritto
 

Torna a Temi, analisi poesie, Appunti scuola

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-04-23 21:29:56