Mathesis 1 pagina 509 numero 24
Πως δ' ουκ αθλιωτατος ανθρωπων απαντων ειμι, ει τους εμαυτου θεραποντας μηκετι δουλους εχω, αλλα δεσποτας τον λοιπον βιον;
1. Non sono forse il più sventurato di tutti gli uomini se quelli che mi prestavano cura non ho più come servitori, ma padroni della vita che mi resta?
2. Invitando Damnippo, gli dico queste cose: "Essendo lui un amico, arrivo in casa sua, non commetto alcunché, però sono spogliato dei denari. Allora a me che subisco queste cose tu, zelante, fornisci la tua forza per la mia salvezza".
3. Gli uomini, quelli che scrivono discorsi esortativi per i propri amici, compongono una buona opera.
4. Avvezzati a non essere scuro in viso, ma riflessivo (σύννοος-οον); come quello (il primo) sembri essere presuntuoso, per l'altro riflessivo.
5. Anche la mia ignoranza mi convince ad ammettere queste cose; e presumo sia molto meglio per me tacere; temo infatti semplicemente di non conoscere queste cose.
6. Alessandro diceva: "Il fiume Indo scorre tra le nostre (terre), l'Idaspe tra le nostre, l'Acesine, l'Idraste, cosa temete, soldati, anche l'Ifasi e quelli al di là dell'Ifasi traggono origine nel nostro dominio di Macedoni".
7. Nel giorno seguente Alessandro comandava che i Ciprioti bloccassero la città con le loro navi e all'ammiraglio Andromaco il riportato da Sidone nel porto.
8. Anfizione, che era insorto, sottrae la città a Cranao d'accordo con la figlia di lui e infine egli fugge da Erittonio e da quelli che sono insieme.
(By Geppetto)
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