Lingua magistra 2 pagina 288 numero 12 - frasi latino tradotte

1. Pacem desperavi, bellum nostri consules administrant 2. Haec ergo doleo, haec sunt qua excriant 3. Racilius tribunus plebis me primum ...

1. Ho perso fiducia nella pace: i nostri consoli dirigono la guerra. 2. Soffro per queste cose, queste sono le cose che (mi) tormentano.

3. Il tribuno della plebe Racilio chiese a me per primo un parere: parlai a lungo di tutta la violenza e della prepotenza di P. Clodio. 4. Cesare manda avanti alcuni uomini presso i Boi, affinché li informino del suo arrivo e li esortino a restare leali e a sostenere con grande coraggio l'attacco dei nemici. 5. Temistocle informò Serse che veniva fatto ciò: affinché il ponte, che egli aveva costruito verso l'Ellesponto, venisse distrutto. 6. Ti indicherò ciò di cui soprattutto volevo che tu fossi all'oscuro. 7. La madre e la moglie di Dario piangevano con grande clamore e gemito il re, che credevano essere stato ucciso.

8. In una così grande gioia di tutta la cittadinanza era sconveniente che solo io fossi triste. 9. Supplico e prego te, oh T. Pomponio, di aiutarmi con la tua clemenza, e di dare appoggio a mio fratello Quinto, che può essere salvato, e di proteggere Terenzia e i miei figli. 10. I filosofi naturali non si vergognano di dire queste cose? 11. Le braccia che sono state fatte passare dall'aratro alle armi non rifiutano nessuna fatica: ma colui che è pulito e profumato alle prime avvisaglie si sottrae alla polvere. 12. Questo vestito mi si addice. 13. Non ti sfugge a quali cose sia stato necessario fare attenzione e in che modo. 14. Mi vergogno di lamentarmi dei torti di Appio, uomo estremamente ingrato, che ha cominciato ad odiarmi perché mi era debitore di grandi favori.

15. Non hai ancora ottenuto nulla: sei scampato a molte cose, ma non ancora a te stesso. 16. Ho scoperto con piacere che tu vivi amichevolmente con i tuoi schiavi: questa cosa si addice alla tua assennatezza e alla tua cultura. 17. Non sfugge al mio animo che è difficile dar luce in versi Latini alle oscure scoperte dei Greci. 18. Tra tutti, a nessuno si addice la clemenza più che al re o all'imperatore.

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