Il nuovo latino a colori 2 pagina 24 numero 30

1. Falso queritur de natura sua genus humanum, quod imbecilla atque aevi brevis forte potius quam virtute regatur ....

1 il genere umano si lamenta a torto della propria natura, per il fatto che (questa) debole e di breve durata sia governata dal caso piuttosto che dalla virtù.

2. tutte le città dei Sanniti e le fortune abbandonate nelle città sono vostre, quiriti, dal momento che alla fine avete respinto nei confini le loro legioni sbaragliate in tante battaglie 3 ci è gradito che i venti siano dodici, non perché siano tanti in ogni dove, ma perché in nessun luogo ve ne sono di più. 4. la maggior parte dei mortali si lamenta della malvagità della natura, per il fatto che siamo destinati a vivere per poco tempo; perché i lassi di tempo concessi a noi scorrono tanto rapidamente 5. Cesare, stabilite tali cose, dato che riteneva per certo che Ambiorige non avrebbe combattuto in battaglia, cercava d'indovinare nell'animo i restanti progetti di costui 6. il condottiero romano non differì la contesa poiché egli sapeva che avrebbe dovuto combattere con i condottieri Annone e Asdrubale 7. Io constata in che modo io mi sia comportato con te non ostilmente;

- lodo il fatto che tu qualche volta hai valutato bene; ti ringrazio per il fatto che non hai pensato male; ti perdono per il fatto che non hai attuato sempre ciò. 8. Emilio, essendo giunto a Madytum, chiuse le porte dai cittadini, circondò le mura con gli armati. 9. Una condizione di salute fastidiosa, da cui ero già guarito, poiché ero ammalato senza febbre, mi tratteneva a Brindisi già da 12 giorni 10. Nel tempo in cui sotto il condottiero Pelopida, gli esuli occuparono Tebe e respinsero dalla rocca il presidio degli spartani, Epaminonda per tutto il tempo in cui si compì la strage dei cittadini, si trattenne in casa, perché non voleva né difendere né attaccare i malvagi, affinché la mano dei suoi non fosse macchiata di sangue.

11. Si combattè a lungo con esito incerto; essendo stati rinforzati gli animi nei saguntini, dato che resistevano oltre la speranza, e Annibale, dato che non aveva vinto, era dato per vinto i cittadini si sollevarono con grida e respinsero il nemico entro le rovine del muro. 12. Cesare concesse volentieri il perdono agli Edui che lo chiedevano ed accettò la (loro) giustificazione, poiché riteneva che il periodo estivo era proprio della guerra imminente non della discussione. (by Maria D. )

Testo latino completo

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-03-31 09:34:16 - flow version _RPTC_G1.3