La lingua delle radici 2 pagina 313 numero 2 - frasi latino

1. Post paulo Catilina, pecuniarum repetundarum reus, prohibitus erat consulatum petere, quod intra legitimos dies profiteri nequiverat.

Dopo poco tempo anche Catilina, accusato di concussione, subì il provvedimento di non eleggibilità al consolato non era riuscito a presentare la candidatura, essendo scaduti i termini

2. Sed quoniam humanarum rerum fortuna pleraque regit, nunc, quando per illam licet, festina atque, uti coepisti, perge.
Ma la fortuna, che governa gran parte degli avvenimenti umani, ti offre ora un'occasione: non perdere tempo, dunque, e continua come hai cominciato
3. Romulum dicunt ad cenam vocatum ibi non multum bibisse, quia postridie negotium haberet.
Dicono che lo stesso Romolo, invitato a cena, lì non abbia bevuto molto perchè il giorno dopo aveva un impegno.
4. Ego autem, cum esset incertum iter Caesaris, quod vel ad Capuam vel ad Luceriam iturus putabatur, Leptam misi ad Pompeium et litteras.
Io d'altra parte, essendo incerto il percorso di Cesare, poichè si pensava che sarebbe andato o a Capua o a Lucera, ho spedito una lettera a Pompeo
5. Deinceps laudatur provincia Gallia meritoque ornatur verbis amplissimis ab senatu quod resistat Antonio.
Inoltre è lodata dal senato e a buon diritto è ornata con altissimi elogi la provincia della Gallia perché resiste ad Antonio
6. Ego ad te propterea minus saepe scribo, quod certum non habeo ubi sis aut ubi futurus sis.
Io per questo ti scrivo meno di frequente, perchè non so per certo dove tu sia
7. Peccavit vero nihilo minus, siquidem est peccare tamquam transire lineas.
Si in vero ha peccato non di meno, se invero peccare è come andare oltre i confini
8. Tarquinio vero quid impudentius (fuit), qui bellum gereret cum iis qui eius non tulerant superbiam?
Cosa poi di più sfacciato di Tarquinio che era in guerra con coloro che non avevano sopportato la sua superbia?
9. Quibus rebus tantis talibus gestis, quid fuit causae cur in Africam Caesarem non sequerēre, cum praesertim belli pars tanta restaret?
Dopo un inizio così inteso e glorioso perchè non hai seguito Cesare in Africa, in vista speialmente della lunga guerra che restava da combattere?

10. Cum sint in nobis consilium, ratio, prudentia, necesse est deos haecipsa habere maiora, nechabere solum sed etiam his uti in maxumis et optumis rebus.

Certo è che la saggezza, la ragione, la prudenza che sono in noi, gli dei la posseggono in misura maggiore, e non si limitano a possederla ma ne fanno un uso assai più esteso e proficuo;

11. Constituam, quid et quale sit id de quo quaerimus, non quo ignorare vos arbitrer, sed ut ratione et via procedat oratio.

Stabilirò che cosa e quale sia ciò di cui parliamo non perché io ritenga che voi lo ignorate ma perché il discorso fluisca con razionalità ed ordine

12. Primum mihi gratiae verbis amplissimis aguntur, quod virtute, consilio, providentia mea res publica maximis periculis sit liberata.
Per prima cosa, mi vengono rivolti i più vivi ringraziamenti perché con coraggio, intelligenza e lungimiranza ho liberato lo Stato da pericoli gravissimi.

13. Sed quoniam amicitiae mentionem fecisti et sumus otiosi, pergratum mihi feceris si de amicitia disputaris quid sentias, qualem existumes, quae praecepta des.

Ma, siccome hai menzionato l'amicizia e noi abbiamo del tempo libero, mi farai un grandissimo piacere se vorrai parlarci dell'amicizia come sei solito discutere gli altri problemi che ti vengono proposti.

14. Eaque divinationum ratio ne in barbaris quidem gentibus neglecta est, siquidem et in Gallia Druidae sunt.
Questi procedimenti divinatorii non sono trascurati nemmeno dai barbari in Gallia vi sono i Druidi
15. Mihi quidem plebis potestas pestifera videtur, quippe quae in seditione et ad seditionem nata sit.
A me infatti la podestà sembra persino pestifera, poiché nacque nella rivoluzione e per la rivoluzione.
16. Noster ille Ennius “sanctos” appellat poetas, quod quasi deorum aliquo dono atque munere commendati nobis esse videantur.
Quel nostro Ennio chiama sacri i poeti, perchè per un certo dono degli dei, sembrano esser stati raccomandati a noi
17. Ibi multa de mea sententia questus est Caesar, quippe qui etiam Ravennae Crassum ante vidisset ab eoque in me esset incensus.
Cesare gli fece di gran doglianze di quella mia sentenza e già molto prima aveva in Ravenna veduto Crasso il quale l'ave contro di me riscaldato
18. Res a te gesta memorabilis et paene caelestis repellit omnis reprehensiones, quippe quae ne laude quidem satis idonea adfĭci possit.
Che la tua azione (le tue gesta) memorabile e quasi divina spinge qualsivoglia riprensione, anzi non ha lode che basti ad encomiarla

19. Tua epistula tanto mihi iucundior fuit quanto longior erat, praesertim cum de libellis meis tota loqueretur; quos tibi voluptati esse non miror, cum omnia nostra perinde ac nos ames.

La tua lettera mi fu tanto più cara, quanto più era lunga, soprattutto visto che non parla che delle mie operette; le quali non mi meraviglia che ti siano piaciute, come uno che ama ogni cosa mia alla pari di me (noi)

20. Tu vero, qui et fortunas et liberos habeas et nos ceterosque necessitudine et benevolentia tecum coniunctissimos, quique magnam facultatem sis habiturus nobiscum et cum omnibus tuis vivendi, debes istam molestiam quam lenissime ferre

Tu che hai poi sostanze e figli e noi ed altri per intrinsichezza e benevolenza a te caramente congiunti e che avrai grandissima comodità di vivere con noi e con i tuoi ed essendo di molti giudizi questo il solo ripreso, come quello che per un solo voto e questo stesso dubbioso, si stima donato alla potenza di un taluno per tutte queste ragioni devi sopportare assai tranquillamente la tua disgrazia

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