Parilia 2 pagina 41 numero 7
1. Volo vos taedeat pigritiae et iniquitatis vestrae.
1 voglio che voi proviate noia della vostra pigrizia ed iniquità 2 se agli adolescenti non si addice l'arroganza, alle fanciulle sicuramente non si addicono le parole eccessivamente licenziose per i nostri costumi 3 non era stato ingannato nessuno su che grande pericolo ci fosse all'interno delle proscrizioni Sillane;
ma non al popolo ma ai magistrati si addiceva opporsi alla superbia del dittatore. 4 se ti fossi comportato bene con un amico, non ti sarebbe dispiaciuto averlo fatto. 5 fu sempre proprio del saggio non fare alcunchè di cui poi egli potrebbe pentirsi 6 non abbiamo più compassione di coloro che non rimpiansero la nostra misericordia, rispetto a quelli che la rimpiansero 7 mi giova che Lucrezio mi rassicuri, di accedere ed attingere alle fonti integre dei carmi;
mi giova che raccolga nuovi fiori e reclami un'insigne corona sul mio capo 8 non mi sbaglio su quanto i giudizi di Epicuro dell'animo siano oscuri e duri. 9 i sediziosi soldati incominciavano a vergognarsi della propria audacia 10 i doveri della giustizia mirano all'utilità dei cittadini, rispetto a cui niente deve essere più desiderabile per l'uomo 11 forse vi pentite del fatto che io giungendo abbia sbaragliato al primo assalto la flotta nemica? 12 non nascosero a Nettuno l'inganno e l'ira di Giunone. (by Maria)
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