Quae cum ita sint, C. Manili

1. Come che stiano le cose, oh C. Manilio, io lodo e approvo fortissimamente codesta tua legge, e l'intenzione e la decisione.


2. Rendiamo a te tutte le più grandi grazie, oh Cesare, infatti tutti pensano la stessa cosa, quella che hai potuto percepire dalle preghiere e dalle lacrime di tutti.
3. I cittadini non solo avevano una enorme speranza in Alcibiade, ma anche un (enorme) timore, perché egli poteva nuocere o giovare moltissimo.


5. A cosa giova avere un podere, se le leggi dei confini, dei possedimenti, delle acque e delle strade, le quali furono scritte con grandissima diligenza dagli antenati, possono essere sconvolte e cambiate?


8. Forse i consoli sperano che diventeranno dittatori o anche re?
10. Dopo che Alcibiade aveva cominciato a stare a capo all'esercito, i nemici non erano riusciti ad essere all'altezza né per mare né per terra.

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