Roges me qualem deorum naturam esse ducam nihil fortasse respondeam. Fuerint incorruptae

1. Supponiamo che tu mi chieda quale io ritenga che sia la natura degli dèi: forse non ti risponderei niente.


2. Supponiamo che le lettere in patria siano rimaste incorrotte: ora, però, che autorità o che credibilità possono avere?
5. Supponiamo che tu mi metta in una casa ricchissima, e che io abbia in comunione d'uso l'oro e l'argento: non mi stimerei di più per codeste cose. Portami in mezzo alla folla sul ponte Sublicio: non per questo mi disprezzerei.


6. Supponiamo che un figlio soldato affligga costui, e che una figlia nubile affligga te: e chi non ha mille fonti di dolore?


7. Supponiamo che (mi) resti solo la facoltà di venire in questo luogo, non mi sottrarrei al rischio di parlare. E magari, o senatori, avessi potuto essere presente il primo di Agosto!

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