Veremur ne forte non aliorum

1. Temiamo che per caso sembri che abbiamo lavorato non per gli interessi di altri, ma per la nostra salvezza.


2. Che grande follia è che tu tema di essere disonorato da persone disonorate. Forse riceverebbe un danno un uomo onesto coperto di calunnie?
3. Ariovisto chiese che Cesare non portasse nessun fante all'incontro, diceva di temere di essere accerchiato da quello con l'inganno.
4. Se tu vuoi ciò che ancora non è stato vietato, abbi pure il timore che ti sia vietato; ma se hai infranto impunemente le cose proibite, non esiste più né paura né pudore.
5. Conosco il tuo animo e il tuo senno.

Non ho il timore che tu faccia qualche cosa vilmente, qualche cosa stupidamente, se difenderai quelle cose che tu stesso riterrai essere giuste.
6. Gli spartani temettero che Alcibiade, spinto dall'amore della patria, si allontanasse da loro e ritornasse in buoni rapporti con i suoi (concittadini).
7. Tra i cittadini si sparse la paura che se il nemico fosse entrato in città, fosse esso Cartaginese o Ispanico, i passanti sarebbero stati uccisi da ogni parte.
8. Opprimeva Civile il timore che la quattordicesima legione, una volta aggiunta la flotta britannica, distruggesse i Batavi.


9. Dario, temendo di finire vivo nelle mani dei nemici, scese dal carro e si mise sopra al cavallo che stava dietro a quello stesso.
10. Non bisogna certo temere che Cesare non si possa contenere, moderare, che, esaltato dai nostri omaggi, si avvalga sconsideratamente dei suoi mezzi.

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