Libro dei Prenomi 4

Opiter qui patre mortuo avo vivo gignebatur, Vopiscus qui in utero matris geminus conceptus, altero abortu eiecto, incolumis editus erat....

Quello che nasceva dopo la morte del padre era chiamato "Opiter", essendo vivo il nonno, "Vopisco" chi sopravviveva da solo ad un parto gemellare.

"Osto" era il prenome di chie era nato all'estero in casa di un ospite e lo fu di Lucrezio Tricipitino, collega di Lucio Sergio. Finì per essere un prenome "Volerone", come simbolo di desiderio di figli da parte dei genitori, e lo fu di Pubililio Filone.

Il prenome "Larte" derivò dai "Lari" e si pensa che fosse etrusco, così ci fu un console, Lar Erminio, collega di Tito Verginio di Tricosto. Il prenome "Stazio" derivò da "stabilità", "Fausto" derivò da "favore". Il prenome "Tullio" è da riferirsi a titolo di buon auspicio, con il verbo "tollo", con la trasformazione di "o" in "u". Sertore significò "nato durante il periodo della semina". Quanto al prenome "Anco", Varrone lo ritiene importanto dalla Sabina.

Valerio Anziate scrive che il re Anco fu chiamato così perchè aveva un braccio offeso ed in lingua greca "braccio offeso" si dice appunto "agcwn"

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