Ateniesi e Spartani collaborano nel difendere la Grecia al tempo della prima guerra Persiana

Isocrate Panegirico 85 e 86

Ἀεὶ μὲν οὖν οἵ θ᾽ ἡμέτεροι πρόγονοι καὶ Λακεδαιμόνιοι φιλοτίμως πρὸς ἀλλήλους εἶχον, οὐ μὴν ἀλλὰ περὶ καλλίστων ἐν ἐκείνοις τοῖς χρόνοις...

dunque i nostri antenati e gli spartani erano rivali fra loro in modo ambizioso, ma tuttavia in quei tempi gareggiarono per le cose più belle, ritenendo che essi stessi fossero non nemici ma rivali, né onorando lo straniero per la schiavitù dei greci, ma essendo d'accordo circa la comune salvezza, quali dei due sarebbe diventato responsabile di questa, facendo la contesa per questo. Innanzi tutto mostrarono le proprie virtù (lett: nelle cose) nelle spedizioni mandate da Dario.

Infatti essendo stati essi nell'Attica, gli uni neon aspettarono gli alleati ma considerando la guerra comune come privata contro coloro che sottovalutavano tutta la Grecia, si scontravano soltanto col proprio esercito, pochi contro molte migliaia come se stessero per correre pericolo (lett:

in anime altrui) in corpi che on erano i loro; non appena seppero della guerra nei pressi dell'Attica, avendo trascurato tutti gli altri, erano giunti per proteggerli, avendo avuto un impegno tanto grande quanto come se fosse stata la loro regione distrutta.

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