Con la democrazia Atene ebbe i suoi momenti migliori - Isocrate versione greco

Con la democrazia Atene ebbe i suoi momenti migliori
VERSIONE DI GRECO di Isocrate
TRADUZIONE dal libro n p

Επειδη τας ναυς τας περι Ελλησποντον απωλεσαμεν, και ταις συμφοραις εκειναις η πολις περιεπεσε, τις ουκ οιδε των πρεσβυτερων τους μεν...

Και μεν δη και ταδε τις ου μνημονευει των ηλικιωτων των εμων, την μεν δημοκρατιαν ουτω κοσμησασαν την πολιν και τοις ιεροις και τοις οσιοις...

TRADUZIONE

Quando perdemmo le navi all'Ellesponto e la città precipitò in quella sciagura, chi tra gli anziani non sa che le persone riconosciute come favorevoli al popolo erano disposte ad affrontare qualsiasi sofferenza, per non sottostare alle imposizioni, e ritenevano vergognoso che si vedesse che la città un tempo alla guida dei Greci fosse sottoposta ad altri, mentre i sostenitori dell'oligarchia erano pronti ad abbattere le mura e a sopportare la schiavitù?

E chi non sa che quando il popolo era padrone dello Stato, noi imponevamo guarnigioni alle acropoli degli atri, mentre quando i trenta si impadronirono della costituzione, i nemici occupavano la nostra città?

E chi non sa che in quei tempi i Lacedemoni erano i nostri padroni, mentre quando gli esuli tornarono e osarono combattere per la libertà e Conone vinse in mare, giunsero da parte loro gli ambasciatori a conferire alla città il controllo sul mare?

E inoltre chi tra i miei coetanei non ricorda che sotto il potere del popolo abbellirono la città con edifici sacri e civili a tal punto che ancora adesso chi vi arriva ritiene che sia degna di comandare non solo sui Greci, ma anche su tutti gli altri, mentre i trenta li trascurarono e li saccheggiarono e vendettero per tre talenti, perché fosse distrutto, quell'apparato navale per il quale la città aveva speso non meno di mille talenti?

Ma non si potrebbe giustamente lodare neanche la loro clemenza più di quella del popolo, dato che gli uni, dopo essersi impadroniti della città per decreto, uccisero senza processo mille e cinquecento cittadini e più di cinquemila costrinsero a fuggire al Pireo;

mentre gli altri, dopo aver prevalso ed esser ritornati in armi, eliminati i principali responsabili dei mali, regolarono le relazioni con gli altri in modo talmente corretto e legale che chi li aveva cacciati non ottenne meno di chi era tornato.

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