Isocrate, A Filippo 5.144

Ἐνθυμοῦ δ' ἵνα τι καὶ τῶν ἀρχαίων εἴπωμεν, ὅτι τὸν Ταντάλου πλοῦτον καὶ τὴν Πέλοπος ἀρχὴν καὶ τὴν Εὐρυσθέως δύναμιν οὐδεὶς ἂν οὔτε λόγων εὑρετὴς οὔτε ποιητὴς ἐπαινέσειεν, ἀλλὰ μετά γε τὴν Ἡρακλέους ὑπερβολὴν καὶ τὴν Θησέως ἀρετὴν τοὺς ἐπὶ Τροίαν στρατευσαμένους καὶ τοὺς ἐκείνοις ὁμοίους γενομένους ἅπαντες ἂν εὐλογήσειαν.

Considera, per ricordare anche qualche esempio antico, che la ricchezza di Tantalo, il dominio di Pelope e la potenza di Euristeo non sarebbero lodati da nessun prosatore o poeta, ma tutti esalterebbero, oltre i meriti eccezionali di Eracle e la virtù di Teseo,  tutti gli eroi che parteciparono alla spedizione contro Troia e quelli che ad essi furono somiglianti.

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