Isocrate, A Filippo 5.145

Καίτοι τοὺς ὀνομαστοτάτους καὶ τοὺς ἀρίστους αὐτῶν ἴσμεν ἐν μικροῖς πολιχνίοις καὶ νησυδρίοις τὰς ἀρχὰς κατασχόντας. Ἀλλ' ὅμως ἰσόθεον καὶ παρὰ πᾶσιν ὀνομαστὴν τὴν αὑτῶν δόξαν κατέλιπον· ἅπαντες γὰρ φιλοῦσιν οὐ τοὺς σφίσιν αὐτοῖς μεγίστην δυναστείαν κτησαμένους, ἀλλὰ τοὺς τοῖς Ἕλλησι πλείστων ἀγαθῶν αἰτίους γεγενημένους.

Certo sappiamo che i più famosi e i più valorosi tra loro esercitarono il proprio potere su modeste cittadine ed isolette. Ma allo stesso modo essi lasciarono dopo di sé una gloria pari a quella degli dèi e celebrata dovunque, perché tutti amano non quanti hanno acquisito per sé stessi un vastissimo dominio, ma quanti sono stati per i  Greci autori di moltissimi benefici.

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