C. Vettius praetor Marsorum ducebatur ad Romanum imperatorem, servus eius gladium militi ipsi a quo trahebatur ....

C. Vezio, pretore dei Marsi, veniva condotto al generale Romano. Il suo servo strappò la spada proprio al soldato dal quale veniva trascinato, e, per prima cosa uccise il padrone, poi disse: È tempo che io provveda anche a me! Ho già liberato il padrone.

E così, con un colpo, si trafisse. Mostrami un servo che abbia custodito il padrone e che abbia testimoniato la sua fedeltà più magnificamente. Cesare assediava Corfinio: in quel luogo veniva tenuto sotto accerchiamento Domizio, il quale era tanto disperato da ordinare al medico e al medesimo servo suo, di dargli il veleno.

Vedendo che il servo temporeggiava, disse: Perchè esiti, come se tutta questa faccenda sia in tuo potere? Chiedo la morte armato. Allora quello promise, e gli dette un medicamento innocuo: e dopo che, grazie a questo, Domizio si era addormentato, si avvicinò al figlio e disse: Ordina che io venga tenuto sotto custodia, finchè tu non capisca dall'esito, se io ho dato a tuo padre il veleno.

Accadde che Domizio sopravvivesse, e che fu risparmiato da Cesare: tuttavia, per primo, lo aveva risparmiato il servo.

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