L'ANIMA è ETERNA - Cicerone versione latino da AGITE n 145 pag 163

L'ANIMA è ETERNA Versione di latino di CICERONE LIBRO "AGITE" n 145 pag 163

Quod semper movetur aeternum est quod autem motum adfert alicui quodque ipsum agitatur aliunde... Fine: se ipsum moveat quis est qui hanc naturam animis esse tributam neget?

Ciò che si muove sempre, è eterno; ciò che invece apporta il moto a qualcosa e che esso stesso è mosso da qualcos'altro, quando il moto ha fine, è necessario che termini di vivere.

Pertanto solo ciò che muove se stesso, poiché non si separa mai da se stesso, non cessa mai neppure di muoversi; anzi per tutte le altre cose che sono mosse questa è l'origine, questo è il principio del movimento. Invece nulla è origine per il principio, infatti tutto nasce dal principio, esso stesso invece non può nascere da nessun'altra cosa;

e infatti non sarebbe principio ciò che è generato da altre cose. Se ciò non nasce mai, non muore neppure mai; infatti il principio, una volta morto, non rinascerà da nient'altro, né creerà qualcosa da se stesso, se è certamente necessario che tutto nasca dal principio. Pertanto accade che il moto sia il principio per il fatto che esso si muove per se stesso; esso poi non può né nascere né morire o sarebbe necessario che crollasse tutto il cielo e che tutta la natura si fermasse e che non ottenga nessuna forza, con la quale, impulsa, si muova per la prima volta.

Poichè pertanto è chiaro che è eterno ciò che muove se stesso, chi è che nega che questa natura sia attribuita alle anime?

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