Il merlo e l'usignolo
Merula in cavea suaviter cantabat. Luscinia procul bestiolam captivam videt, ad caveam appropinquat et "Misera, inquit, cur laeta es et cantitas? ... Nimia licentia saepe laetitiam non parat!"
Un merlo in una gabbia cantava soavemente. Un usignolo, da lontano, vede la prigioniera bestiola, si avvicina alla gabbia, e dice "Misero," dice, "perché sei lieto e canticchi? Tu conduci una vita misera rinchiuso in una gabbia! Il merlo però risponde: "usignolo (vocativo), la mia vita non è misera, bensì (è) serena; ogni giorno la padrona mi offre acqua limpida e cibo abbondante. Tu, invece, voli qua e là nei boschi, sei esposto agli agguati, e non sempre ti procuri del cibo. Ascolta il mio modo di vedere: l’eccessiva libertà spesso non procura letizia.